Banca Profilo ha pubblicato oggi una ricerca su Neodecortech, confermando il giudizio “buy” con prezzo obiettivo alzato da 5,3 a 5,6 euro, un prezzo che incorpora un upside di oltre il 40% rispetto alla quotazione attuale.
La banca d’affari ha apprezzato i risultati ottenuti nel 2018, con il gruppo che è riuscito a proseguire il percorso di crescita dei ricavi nonostante uno scenario di mercato sfidante che ha impattato sugli altri player del settore.
In particolare l’Ebitda adjusted, cresciuto del 25% a 19 milioni con un margine salito al 14,5% (+220 basis point), ha superato le stime di Banca Profilo grazie soprattutto al miglior risultato raggiunto da Bio Energia Guarcino.
Meglio delle attese anche la situazione patrimoniale, con l’indebitamento finanziario netto sceso a 44,3 milioni contro una stima di 48,2 milioni.
Visti gli ottimi risultati ottenuti lo scorso anno Banca Profilo ha rivisto le stime per gli esercizi 2019 e 2020, periodo in cui Neodecortech dovrebbe continuare a sovraperformare il mercato di riferimento.
Un percorso sostenuto dal posizionamento strategico in segmenti e aree geografiche in forte e veloce sviluppo, da una persistente spinta commerciale, dalla maggiore visibilità derivante dalla quotazione e dall’incremento della quota di mercato grazie alla crescita per linee esterne.
Infatti, un’ulteriore spinta al processo di crescita potrà arrivare da accordi di fornitura, partnership industriali e/o operazioni di M&A.
In particolare, dal punto di vista del prodotto, gli occhi sono puntati sui printer, sul segmento della carta pre-impregnata e sul mercato PVC, mentre dal punto di vista geografico l’attenzione è su Nord America ed Europa dell’Est per cogliere il trend della transizione dai tappeti ai LVT.
Il fatturato è dunque previsto a 146 milioni nel 2020, con una riduzione rispetto alla stima precedente per un minor contributo di CorbettaFia, il cui ramo d’azienda è stato acquisito nello scorso anno, ma con un deciso progresso dei ricavi della componente non energetica.
Migliorate invece le previsioni sull’Ebitda, ora stimato nel 2020 a 21,5 milioni con un margine del 14,7 per cento, incluse componenti one-off per 0,6 milioni legate al piano di stock grant.
Un progresso che sarà trainato dalle sinergie generate dalla struttura verticale del gruppo, dal miglioramento della produttività dei macchinari, da un migliore product mix e da una maggiore efficienza nell’utilizzo delle materie prime, il cui prezzo dovrebbe stabilizzarsi.
A livello di margini è attesa una stabilizzazione rispetto al 2018 con i business non energetici che dovrebbero mostrare una redditività in media 13,7% (+190 basis point), mentre quella di BEG è attesa in media al 16,4% (-360 basis point).
L’utile netto è atteso in media nei due anni a 8,3 milioni, con stime abbassate per effetto di maggiori ammortamenti e svalutazioni, mentre l’indebitamento finanziario netto è stimato in calo a 29,7 milioni nel 2020.
Queste stime sono soggetto a un certo livello di rischio, che potrebbe essere ridotto parzialmente grazie all’espansione geografica tramite partnership ed M&A e grazie al track record registrato dal management nell’ottenere risultati.