Il fondo BlackRock, l’unico operatore rimasto in corsa per l’acquisto di Carige, è al lavoro per trovare alcuni co-investitori da coinvolgere nell’operazione.
Secondo quanto si apprende dalla stampa, nella partita potrebbero entrare tre soggetti finanziari che già in passato avevano lavorato ad altri deal con il colosso americano. Si tratterebbe di fondi di private equity e di fondi di credito.
BlackRock, dopo che la Bce ha concesso una proroga fino al 17 maggio per presentare le offerte vincolanti, è dunque concentrato sull’individuazione di soggetti da coinvolgere nel dossier. Il colosso americano dell’asset management dovrebbe intervenire attraverso 1-2 fondi specializzati, dopo avere raccolto i capitali necessari da alcuni investitori istituzionali.
Non bisogna però dimenticare che un ruolo fondamentale nella partita sarà svolto dalla famiglia Malacalza, primo azionista dell’istituto genovese con il 27,55 per cento.
Per ottenere il via libera all’aumento di capitale da 630 milioni è importante ricevere il via libera in assemblea da parte della Malacalza Investimenti, che potrebbe anche decidere di partecipare all’operazione con un importo compreso tra 60-90 milioni per evitare di non diluire la propria quota sotto il 10-15 per cento.
Il ruolo della famiglia Malacalza è importante anche in vista dei futuri assetti di governance dell’istituto ligure.
Un altro protagonista importante della vicenda è lo Schema Volontario del Fitd, che a fine novembre aveva sottoscritto il bond da 320 milioni emesso da Carige per ripristinare i coefficienti patrimoniali.
Nei giorni scorsi il presidente Salvatore Maccarone ha affermato che la conversione del bond è molto probabile. Il cda si riunirà domani 17 aprile e potrebbe discutere di questa possibilità. Tuttavia, una decisione definitiva non sarà presa in questa sede. Le procedure per un’eventuale conversione sono piuttosto complesse.