UniCredit – Raggiunto accordo con le autorità americane per una sanzione da $1,3 mld

UniCredit e le proprie società controllate, UniCredit Bank AG (UCB) e UniCredit Bank Austria AG (UCBA), hanno concluso accordi transattivi con le autorità statunitensi e dello Stato di New York relativi alla compliance al regime sanzionatorio statunitense e alla relativa normativa dello Stato di New York, con riferimento al periodo 2002-2012.

In base alle intese raggiunte, le tre banche si sono impegnate a corrispondere una somma complessiva pari a circa a 1,3 miliardi di dollari a titolo di sanzione pecuniaria e ad implementare alcune policies e procedure correttive.

“Le somme dovute da ciascuna delle banche – precisa la nota – sono interamente coperte dagli accantonamenti stanziati e, conseguentemente, l’ammontare oggetto dell’accordo transattivo finale porterà ad una liberazione delle risorse accantonate nel primo trimestre del 2019 a livello di gruppo, con un impatto positivo sul conto economico, al netto delle tasse, pari a circa 300 milioni di euro e avrà un’ulteriore impatto positivo sul Cet1 di gruppo pari a circa +8,5 pb”.

Le sanzioni comminate devono essere corrisposte a fronte:

  • degli accordi raggiunti dalle banche con la Federal Reserve il Dipartimento dello Stato di New York per i Servizi Finanziari. In base alle intese, le banche si sono impegnate in via solidale, a corrispondere, in favore delle due autorità americane, una somma pari rispettivamente a circa 157,8 milioni e a 405 milioni di dollari a titolo di sanzione pecuniaria.
  • degli accordi individualmente conclusi, delle banche con il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. Le sanzioni comminate da quest’ultima nei confronti di UC e UCBA devono ritenersi eseguite a fronte dei pagamenti effettuati ai sensi dell’accordo transattivo con la Federal Reserve. A seguito della corresponsione delle sanzioni pecuniarie in favore delle altre agenzie federali, UCB dovrà versare, a titolo di sanzione pecuniaria, una somma pari a circa 105,9 milioni di dollari.
  • del separato impegno di UCB a riconoscere la propria colpevolezza dinnanzi ad una Corte federale statunitense in relazione al solo capo di accusa per il reato di associazione a delinquere e innanzi ad una Corte dello Stato di New York con riferimento alle due violazioni della legge dello Stato di New York contestate per inosservanza delle sanzioni economiche statunitensi nei confronti di alcuni Paesi, tra cui l’Iran. UCB dovrà corrispondere un ammontare pari a circa 633 milioni di dollari. UCBA ha concluso un accordo triennale di non perseguibilità con le autorità Usa.

In qualità di holding del gruppo, UniCredit garantirà che le banche assolvano a ciascun obbligo di compliance e informativa.”

“Le banche collaborano da numerosi anni alle indagini condotte dalle autorità statunitensi e dello Stato di New York, anche condividendo i risultati di ampie indagini svolte internamente, e rimangono impegnate al fine di garantire una collaborazione continuativa e a livello globale con le autorità competenti”, spiega il comunicato.

“Prima dell’avvio e nel corso delle indagini, UniCredit ha volontariamente implementato un piano correttivo sia a livello globale che a livello di ogni singola banca al fine di rafforzare le proprie policies, procedure, supporti e controlli necessari a garantire il pieno rispetto del regime sanzionatorio e degli obblighi di controllo interno di volta in volta applicabili”, aggunge la nota.

“Il gruppo UniCredit, in attuazione al piano globale, continuerà a intervenire per migliorare il proprio programma di compliance, nonché a promuovere nuove iniziative al fine di individuare e prevenire possibili violazioni delle leggi applicabili nel settore finanziario globale in continua evoluzione”, conclude il comunicato.