BlackRock potrebbe presentare un’offerta per Carige che prevede un aumento di capitale di 700-730 milioni, rispetto ai 630 milioni ipotizzati dal piano industriale predisposto dai commissari della banca ligure.
È quanto riportano rumor di stampa, secondo i quali l’offerta, che potrebbe essere presentato il 10 maggio (la Bce ha prorogato il termine fino al 2017) prevedrebbe l’iniezione di 300-400 milioni cash all’interno di suddetto aumento.
Inoltre, sarebbe inserita un’opzione per acquistare ad un prezzo favorevole dallo Schema Volontario dei Fitd le azioni rivenienti dalla conversione del bond da 320 milioni emesso dalla banca ligure sottoscritto dallo stesso Schema a fine novembre. In questo caso bisognerebbe considerare anche come andrebbe il titolo nel caso fosse riammesso alle quotazioni.
Proprio ieri il presidente del Fitd, Salvatore Maccarone, ha confermato alla stampa che l’ipotesi di conversione è molto concreta e che BlackRock è l’unico interlocutore.
“La conversione anche integrale del bond in equity è molto verosimile perché le esigenze sono aumentate rispetto ai 400 milioni che c’erano all’epoca quando noi abbiamo sottoscritto. D’altra parte anche in quel piano era prevista la conversione dei bond in titoli quindi si tratta di un evento verosimile L’operazione si sta costruendo e non ci sono tempi”, ha spiegato Maccarone.
“Abbiamo esaminato i possibili scenari, comunque nessuna decisione è stata presa. Stiamo dialogando con BlackRock e abbiamo riferito al consiglio quello che ci stiamo dicendo. Ci sono alcuni punti di questo piano generale che non riguardano noi direttamente e che devono essere precisati. Tutto quanto va avanti. Le esigenze di capitalizzazione si evinceranno con lo sviluppo del piano”, ha aggiunto Maccarone.
Non bisogna però dimenticare il ruolo fondamentale svolto dalla famiglia Malacalza, primo azionista di Carige con il 27,55%, che deve dare l’assenso all’operazione ed eventualmente decidere fino a quale quota diluirsi nel capitale.
Tornando al piano che avrebbe in mente BlackRock, esso potrebbe prevedere il riposizionamento di Carige in particolare nel wealth management facendo perno su Banca Cesare Ponti, snellendo la struttura con la chiusura della metà delle filiali e l’uscita di 2.000 dipendenti (circa il doppio di quelli previsti dal piano dei commissari).