L’assemblea di DeA Capital, riunitasi oggi, ha deliberato l’annullamento di 40 milioni di azioni proprie, l’approvazione del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2018, la nomina del cda e il nuovo piano di riacquisto di azioni proprie.
Nel dettaglio, l’assemblea straordinaria ha approvato l’annullamento di 40 milioni di azioni proprie in portafoglio, con relativa riduzione del capitale sociale da 306,6 milioni a 266,6 milioni, nel quadro del ripristino della soglia minima di flottante prevista per il segmento Star.
Si segnala che nel De Agostini ha già rinunciato a fine 2018 al diritto di voto doppio sul 50% delle azioni di proprietà e ha rinunciato, in data odierna e con efficacia post-assemblea, al diritto di voto doppio sul restante 50% delle azioni di proprietà.
L’assemblea ha approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2018 della capogruppo DeA Capital, che si è chiuso con un risultato netto positivo per 17,3 milioni (rispetto a -36,6 milioni del 2017).
Inoltre, i soci hanno approvato la distribuzione parziale della riserva sovrapprezzo nella misura di 0,12 euro per azione a titolo di dividendo straordinario per un ammontare complessivo di circa 31,2 milioni. La data prevista per lo stacco è il 20 maggio 2019, con record date il 21 maggio 2019 e pagamento il 22 maggio.
Gli azionisti hanno poi eletto il nuovo cda che resterà in carica per il triennio 2019-2021, composto da 11 membri, tratti dalla lista presentata dall’azionista di maggioranza De Agostini.
I nuovi consiglieri sono Lorenzo Pellicioli (confermato presidente), Marco Emilio Boroli, Donatella Busso, Paolo Ceretti, Marco Drago, Carlo Enrico Ferrari Ardicini, Dario Frigerio, Francesca Golfetto, Davide Mereghetti, Daniela Toscani ed Elena Vasco,
Si segnala inoltre che, il nuovo cda, riunitosi a valle dell’assemblea, ha confermato Paolo Ceretti Ad.
Infine, è stato approvato il nuovo piano di acquisto di azioni proprie. Nel dettaglio, il piano autorizza il cda a porre in essere atti di acquisto e di disposizione, in una o più volte, su base rotativa, di un numero massimo di azioni rappresentanti una partecipazione non superiore al 20% del capitale sociale, ovvero circa 53,3 milioni di azioni (tenuto conto della riduzione del capitale sociale deliberata dall’assemblea straordinaria).