Il 16 e 17 aprile Giglio Group ha partecipato al 14° Small Cap Event di Parigi, evento che ha accolto 85 società che hanno avuto la possibilità di incontrare un pool di oltre 200 investitori operanti sui mercati azionari europei in meeting one-to-one e one-to-few.
Massimo Mancini, Direttore generale e Cfo di Giglio Group ha espresso soddisfazione degli incontri fatti, in quanto “ci hanno permesso di incontrare analisti, gestori, ciascuno alla ricerca di storie nuove da seguire ma che sulla base delle discussioni, contribuiscono a meglio catturare gli elementi più rilevanti da presentare della nostra storia”, ha spiegato il manager.
In merito all’accoglienza e all’interesse, Mancini ha sottolineato che “Alcuni investitori erano nuovi al gruppo, curiosi, attenti ascoltatori, altri avevano già incontrato il management in passato ed erano pronti a considerare le novità del gruppo, ora totalmente dedicato all’e-commerce e quindi diverso rispetto al perimetro a loro noto”.
Il Direttore generale ha poi riferito che gli investitori “Considerano favorevolmente il nostro modello di business, prevedendone un successo se il nostro piano verrà eseguito bene, considerando anche, d’altra parte, i rischi di essere molto focalizzati su un settore”.
Peculiare è il fatto che “Molti ci hanno spinto a replicare il nostro business centrato sul fashion su altri prodotti come il food o il design, sempre legati al made in Italy”.
Mancini ha poi fatto il punto sull’atteggiamento riscontrato dagli investitori verso l’azienda e soprattutto verso l’Italia, riportando che “i meeting con le società italiane sono andati bene. Le storie italiane attraggono sempre, specialmente quelle con un respiro internazionale come la nostra e all’interno di un settore che non conosce soste, come il fashion di alta gamma e i servizi annessi, come l’e-commerce”.
All’evento erano presenti anche investitori istituzionali internazionali, che “Sono gli interlocutori più attivi in questo momento”, ha spiegato il manager, aggiungendo che “All’estero ci sono molti più broker ed investitori istituzionali inclini all’investimento nelle small cap e in settori innovativi”.
Il Cfo ha poi sottolineato che “molti di questi fondi e manager di family office hanno una grande mole di liquidità da investire fuori dal loro mercato domestico, come la Francia, e l’Italia è uno dei principali mercati a cui stanno dirigendo lo sguardo”.
Soffermandoci sulla quota di flottante detenuta dagli istituzionali Mancini ha riferito di non avere visibilità in merito ed eventualmente “attendiamo la prossima assemblea degli azionisti, in programma il 30 aprile, per capire se investitori con quote rilevanti si manifestano”.
Il manager auspica comunque che “nella nostra base azionaria la partecipazione di investitori possa avere un obiettivo di lungo termine, che sia di stimolo per migliorare la rappresentazione della società, la comunicazione e anche validare la strategia intrapresa”.
Infine, Massimo Mancini ha concluso che “Molti degli investitori che abbiamo incontrato ci tenevano a far presente fin da subito di avere una strategia di lungo termine, quindi in grado di ben sopportare un modello di crescita progressiva e momenti di trasformazione importante come l’attuale nostra, avendo appena dismesso le attività media. Vogliono una performance di lungo termine e noi siamo allineati verso il raggiungimento di questo obiettivo”.