Saipem – Engineering&Construction e IFRS 16 sostengono la marginalità nel 1Q19

Saipem ha aperto il 2019 con un fatturato in crescita del 12,6% a 2.156 milioni, sostenuto dal buon andamento diffuso in tutti i business del gruppo. Bene anche l’Ebitda adjusted a 274 milioni, con una marginalità in forte aumento principalmente per il miglioramento della redditività nelle divisioni E&C e dell’impatto positivo dell’applicazione dell’IFRS 16. Principio contabile che ha influito positivamente, anche se in tono minore, sull’Ebit adjusted mentre ha leggermente rallentato l’utile netto adjusted, più che raddoppiato a 29 milioni. Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto sale 1.185 milioni ante IFRS 19 e a 1.745 milioni includendone gli effetti. Infine, il board ha confermato la guidance 2019.

Nei primi tre mesi del 2019 il giro d’affari di Saipem è cresciuto del 12,6% a 2.156 milioni con un incremento diffuso in tutte le divisioni di business.

Buon risultato in particolare per la divisione E&C Offshore che ha visto un progresso del 13,8% a 914 milioni grazie principalmente allo sviluppo in Medio Oriente, mentre l’E&C Onshore ha proseguito il turnaround con un miglioramento del 10,3% a 968 milioni.

In aumento anche il fatturato del Drilling Offshore con un +20,7% a 140 milioni, con il contributo dell’attività di Scarabeo 8 e del noleggio del jack up Pioneer, e del Drilling Onshore con un +13,6% a 134 milioni sui maggiori volumi in Arabia Saudita e Sud America.

Buone notizie anche sul portafoglio ordini che al 31 marzo ammonta a 12.980 milioni, di cui 5.288 milioni inerenti al 2019, grazie anche a una raccolta ordini che nel periodo ammonta a 2.517 milioni (1.023 milioni nel 1Q 2018).

Comprendendo anche l’apporto delle società non consolidate, il portafoglio ordini raggiunge i 14.824 milioni, di cui 5.442 da realizzarsi nel corso dell’anno.

Riguardo alla gestione operativa, l’Ebitda adjusted è cresciuto del 28% a 274 milioni, con un’incidenza sul fatturato salita al 12,7% (+150 basis point).

Il risultato beneficia dell’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 che ha comportato uno storno di costi di noleggio per 36 milioni, al netto del quale l’Ebitda adjusted si attesta a 238 milioni (+11,2%).

L’Ebitda ha comunque rilevato un progresso in termini assoluti diffuso in tutte le linee di business, in particolare nell’Engineering & Construction.

La divisione E&C Offshore ha infatti visto un progresso del 38,8% a 143 milioni, con un margine del 15,6% (+280 basis point), mentre il margine lordo dell’E&C Onshore è cresciuto del 61,5% a 42 milioni, con un’incidenza del 4,3% (+130 basis point).

Ancora sotto pressione invece il Drilling, con l’Offshore a 56 milioni (+5,7%) e un margine in calo al 40% (-570 basis point) e l’Onshore a 33 milioni (+3,1%) e un’incidenza scesa al 24,6% (-250 basis point).

L’Ebit adjusted è cresciuto del 26% a 126 milioni, con un margine del 5,8% (+60 basis point), grazie anche a un contributo positivo per 3 milioni derivante dall’IFRS 16.

Al netto di quest’ultimo, che somma allo storno dei costi di noleggio maggiori ammortamenti per 33 milioni, il risultato operativo si attesta a 123 milioni (+23%).

Il periodo si è chiuso con un utile netto adjusted pari a 29 milioni, più che raddoppiato rispetto agli 11 milioni del primo trimestre 2018, grazie anche a un netto miglioramento del tax rate.

A livello di bottom line, si è rilevato un ulteriore effetto negativo per l’IFRS 16 per 4 milioni senza il quale l’utile netto adjusted si attesta a 33 milioni.

Il risultato netto reported è invece pari a 21 milioni, includendo un impatto non ricorrente di 8 milioni legati a costi di riorganizzazione.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto ante “lease liability” (IFRS 16) è salito a 1.185 milioni rispetto ai 1.159 milioni rilevati a fine 2018.

Includendo anche l’effetto delle lease liability per 560 milioni, l’indebitamento finanziario netto si attesta invece a 1.745 milioni.

Infine, il management ha confermato la guidance 2019 con ricavi a circa 9 miliardi, un Ebitda adjusted margin superiore al 10% e un indebitamento finanziario netto pre IFRS 16 a circa 1 miliardo.

Inoltre, la società ha comunicato lo stato avanzato delle trattative per la transazione South Stream oggetto di un arbitrato in corso da novembre 2015.