Banche (-1,6%) – Regge Intesa (-0,5%) in una seduta di segni rossi

Il Ftse Italia Banche chiude la seduta in calo dell’1,6% e in linea all’analogo europeo (-1,6%) rallentando il Ftse Mib (-0,3%). Giornata caratterizzata dallo stacco delle cedole che ha visto protagoniste 7 società del Ftse Mib, tra cui Unicredit.

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, in attesa che Stati Uniti e Cina possano effettivamente arrivare ad un accordo sulla questione commerciale.

Ulteriore incertezza è generata dal fronte della Brexit, anche se sembra un ridursi dopo che il Consiglio UE ha concesso un rinvio flessibile dell’uscita del Regno Unito fino al prossimo 31 ottobre. In questo lasso di tempo il premier inglese, Theresa May, dovrà fare in modo che il parlamento britannico approvi l’accordo.

Per quanto riguarda l’Italia, nella bozza Def approvata martedì scorso in consiglio dei Ministri il Governo ha rivisto le stime di crescita per il 2019 allo 0,2% dall’1%, con il rapporto deficit/Pil che salirebbe al 2,4% dal 2,04 per cento.

Sul comparto bancario, lo spread Btp-Bund è risalito in area 265 pb (fonte Mts Markets) nel giorno in cui il Consiglio dei Ministri è chiamato a votare sul “decreto crescita”.

Vendite su tutti i titoli del Ftse Mib, con Ubi (-1%), il cui Ceo Victor Massiah (appena riconfermato) ha aperto a possibili M&A, Intesa (-0,5%) e Bper (-1%) che resistono alle vendite.

Vendite su Banco Bpm (-1,8%), con la banca che ha accelerato ulteriormente nel de-risking con la cessione di 650 milioni di Npl leasing e il cui Ad Giuseppe Castagna aveva parlato di potenziali aggregazioni.

UniCredit (-3,3%) appesantita dal calo tecnico dovuto allo stacco della cedola. La banca rimborserà anticipatamente e in via integrale un bond subordinato Tier II.

Sul Mid Cap, resiste Credem (-0,6%) mentre Creval perde il 4 per cento. La banca valtellinese settimana scorsa ha ricevuto l’upgrade del rating da parte di Moody’s. Rallenta Popolare Sondrio (-3%) dopo il rally di settimana scorsa, spinto dalle voci che il Governo potrebbe prorogare a fine 2020 il termine per la trasformazione in spa.

Vendite anche su Mps (-3,3%), dopo che l’Ad Marco Morelli ha fatto riferimento a possibili scenari di aggregazione.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, in attesa di capire le mosse di BlackRock in vista della scadenza di metà maggio prorogata dalla Bce per la presentazione delle offerte vincolanti, mentre è sempre più concreta la conversione del bond da parte dello Schema Volontario del Fitd. Vendite su Banca Finnat (-0,6%), che ha confermato i target al 2020.