Nel primo trimestre del 2019 i ricavi consolidati sono aumentati del 13,5% a 166 milioni rispetto ai primi tre mesi del 2018, beneficiando degli investimenti effettuati nel corso del 2018 e della fusione per incorporazione di Beni Stabili e delle acquisizioni di Hotels.
Su base like for like, la variazione tendenziale risulta in aumento invece del 3,3%. Una solida performance che riflette il buon status di salute del mercato degli affitti e la trasformazione in corso del portafoglio avviata dal gruppo nel 2015.
Nei primi tre mesi dell’esercizio in corso Covivio ha perseguito la politica di rotazione delle attività, incrementando in primo luogo la pipeline di sviluppo. Alla fine del 2018 sono stati impegnati 1,3 miliardi mentre ulteriori 800 milioni sono previsti nel 2019, tra cui spicca un nuovo progetto a Milano lanciato nel corso del trimestre. In linea con i propri obiettivi strategici, il gruppo ha rafforzato inoltre la presenza nelle maggiori città europee, incontrando una forte domanda di nuovi spazi con beni di alta qualità adatti a nuovi usi.
Entrando nei dettagli del giro d’affari, le attività strategiche hanno registrato un incremento annuo del 15,1% a 159,8 milioni (+3,3% like for like) mentre i ricavi da attività non strategiche (retail in Francia, Italia e residenziale in Francia) sono scesi del 16,5% a 6,2 milioni e aumentati dell’1,8% a perimetro costante.
I ricavi derivanti dagli uffici in Francia hanno riportato un incremento del 4,2% su base like for like, a seguito dei nuovi contratti realizzati principalmente a partire dal secondo trimestre 2018. Un impatto positivo che sarà progressivamente attenuato nel corso del 2019.
I ricavi da locazione in Italia sono aumentati del 1%. Il portafoglio uffici a Milano, escluso Telecom Italia, ha registrato una crescita dell’1,3%, evidenziando un tasso di occupazione del 98% alla fine di marzo 2019.
Su base like for like, il residenziale in Germania ha segnato un incremento del 4,1%, grazie al dinamismo di Berlino (+5% like for like). Infine i ricavi da Alberghi evidenziano un aumento dell’1,2 per cento. La performance è basata su opere di posizionamento realizzate da Accor in alcuni hotel con affitti variabili, al fine di migliorare la loro crescita futura.
Il tasso di occupazione e la scadenza dei contratti di locazione si mantengono elevati su tutte le attività, rispettivamente al 98,1% (+0,1 punti percentuali rispetto alla fine del 2018) e a 7,1 anni (+0,1 anni rispetto alla fine del 2018).