Le piazze europee chiudono le contrattazioni odierne in territorio prevalentamente negativo, fatte alcune eccezioni come Madrid (+0,4%) e Milano (invariata).
In una giornata caratterizzata da volumi contenuti, in virtù della festività del 25 aprile, il principale listino milanese ha chiuso gli scambi sulla parità a 21.722 punti. Vendite contenute, invece, sugli altri listini del vecchio continente, con il Ftse 100 di Londra a -0,5%, il Cac40 di Parigi a -0,3% e il Dax di Francoforte a -0,2%.
Dopo il rally di inizio anno, gli investitori sembrano prediligere un atteggiamento cauto alla luce anche dei rinnovati segnali di rallentamento dell’economia dell’Eurozona.
La Banca Centrale Europea ha infatti confermato per l’ennesima volta come la crescita sarà debole nei prossimi mesi, scontando prevalentemente un rallentamento della domanda estera, accentuata da fattori specifici a livello di paese e settore. Situazione che richiederà, come sottolineato dall’Istituto, un ampio grado di accomodamento monetario al fine di preservare condizioni di finanziamento favorevoli e sostenere l’espansione economica.
Oltreoceano, Wall Street si muove a due velocità con il Dow Jones a -0,4%, lo S&P500 a +0,2% e il Nasdaq a +0,4%, quest’ultimo sostenuto dai conti oltre le attese di Facebook e Microsoft.
I dati macro USA hanno fornito indicazioni contrastanti. Se da un lato gli ordini dei beni durevoli sono risultati in aumento del 2,7% a marzo e superiori alle attese (+0,8%), le richieste dei sussidi di disoccupazione settimanali (20 aprile), pari a 230mila unità, si sono rivelate anch’esse superiori al consensus (200mila unità) e alle 193mila unità della settimana precedente (riviste lievemente al rialzo dalle 192mila unità).
Sul forex, il cambio euro/dollaro scende a 1,114 sempre sui minimi degli ultimi giorni mentre il dollaro/yen viaggia a 111,56 dopo che la Banca del Giappone ha tagliato le previsioni di crescita economica e si è impegnata a mantenere bassi i tassi.
Tra le materie prime, il WTI scende a 65,8 dollari al barile (-0,1%) e il Brent sale a 74,9 dollari al barile (+0,6%), dopo l’aumento oltre le attese delle scorte Usa evidenziato nei dati Eia di ieri.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund sale a 269 punti base con il rendimento del decennale italiano al 2,68 per cento.
Tornando a Piazza Affari, Juventus chiude in testa al Ftse Mib (+8,2%) dopo le vendite dei precedenti giorni. Forti acquisti anche sui bancari con, Banca Generali a +2,8% e Azimut a +2%. Vendite su STM (-1,6%) e Tenaris (-2,1%).