Nel pomeriggio le principali piazze europee si muovono intorno alla parità, fatta eccezione per Londra (-0,2%), recuperando le vendite frazionali della mattinata.
Intorno alle ore 16:00, il Ftse Mib di Milano e l’Ibex35 di Madrid risultano invariati mentre il Dax di Francoforte e il Cac40 di Parigi guadagnano lo 0,1 per cento.
La prima lettura del Pil annualizzato ha mostrato una crescita del 3,2%, superiore sia alle attese degli analisti (+2,3%), sia al dato precedente (+2,2%). I consumi hanno evidenziato invece un rallentamento della crescita all’1,2% (consensus +1%), dopo il +2,5% del precedente trimestre.
Nonostante le indicazioni del Pil americano si siano rivelate superiori alle attese, Wall Street ha aperto in lieve ribasso, con il Dow Jones a -0,1%, lo S&P 500 a -0,2% e il Nasdaq a -0,5%.
Gli operatori sposteranno ora l’attenzione verso il giudizio di S&P sull’Italia, che arriverà solamente a mercati chiusi. A ottobre, l’agenzia di rating aveva confermato il giudizio “BBB” ma rivisto l’outlook da stabile a negativo.
Una possibile bocciatura e revisione al ribasso del rating italiano sembra essere uno scenario già scontato dall’obbligazionario italiano, alla luce del deteriorasi del contesto economico in senso generale.
Sull’obbligazionario, scende lo spread Btp-Bund rispetto alla mattinata a 265 punti base con il rendimento del decennale italiano al 2,63 per cento.
Sul forex, dopo il dato sul Pil americano, l’euro/dollaro sale all’1,1156 mentre il dollaro/yen scende a 111,55.
Tra le materie prime, in forte calo le quotazioni del greggio con il Brent a 63,7 dollari al barile (-2,3%) e il WTI a 72,7 dollari al barile (-2,2%), che si avviano a chiudere l’ottava settimana consecutiva al rialzo, migliore striscia positiva dal 2015.
Tornando a Piazza Affari, acquisti su Amplifon (+2%), Recordati (+2%) e Telecom Italia (+2,4%). Seduta di vendite invece su STM (-2,5%), Tenaris (-2,8%) e Saipem (-2,9%).