Si interrompe la fase di riduzione delle vendite allo scoperto su Azimut. Complice il rialzo del titolo, che è raddoppiato dai minimi dello scorso dicembre, nei primi mesi del 2019 la speculazione al ribasso che attanagliava il titolo ha man mano ridotto la propria morsa. Dal picco dell’11,3% dello scorso mese di dicembre ha ridotto le proprie posizioni a circa la metà.
Tuttavia, il rally dei titoli, supportato da diverse notizie positive legate ai fondamentali della società, ha portato il prezzo a superare i target price degli analisti.
Secondo i dati riportati da Bloomberg il target price medio dei report degli analisti pubblicati nel 2019 è pari a 17 euro, contro i 18 euro sfiorati questa mattina attorno alle 11:00. Il target price medio calcolato dall’agenzia americana, invece, è pari a 16,49 euro poiché tiene conto anche degli studi più vecchi.
Da qui la conclusione che il titolo potesse essere pronto per una correzione, almeno di breve periodo. Per questo si segnala l’ingresso con una posizione netta corta su Azimut di Abaco Asset Management con lo 0,62 per cento. Gli altri fondi con posizioni allo scoperto, invece, hanno continuato a limare la propria percentuale.
Nel complesso le posizioni nette corte indicate dalla Consob ieri sono pari al 5,8% e sono costituite, oltre alla new entry Abaco, da BlackRock con il 2,27% (che detiene anche una posizione lunga su Azimut pari al 6,45%), Engadine (1,39%), Merian (1,19%) e SFM (0,4%).