Banche (+1,9%) – Partenza di slancio per Banco Bpm (+3,6%), Ubi (+3,5%) e Mps (+3,1%)

Il Ftse Italia Banche avvia l’ottava con un guadagno dell’1,9% e al di sopra dell’analogo europeo (+1,3%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,2%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, in attesa che Stati Uniti e Cina possano effettivamente arrivare ad un accordo sulla questione commerciale, a cui si potrebbe giungere nelle prossime settimane, dopo i vertici tra i rispettivi rappresentanti di alto livello in programma questa settimana e la prossima.

Piatta la situazione sul fronte Brexit. Si ricorda che il Consiglio UE ha concesso un rinvio flessibile dell’uscita del Regno Unito fino al prossimo 31 ottobre. In questo lasso di tempo il premier inglese, Theresa May, dovrà fare in modo che il parlamento britannico approvi l’accordo.

Per quanto riguarda l’Italia, nella bozza Def approvata nei giorni scorsi in consiglio dei Ministri il Governo ha rivisto le stime di crescita per il 2019 allo 0,2% dall’1%, con il rapporto deficit/Pil che salirebbe al 2,4% dal 2,04 per cento.

Nel frattempo, l’agenzia S&P ha confermato il rating ‘BBB’ sull’Italia con outlook negativo, rimandando un’eventuale riduzione al prossimo ottobre.

Sul comparto bancario, grazie anche alla sostanziale stabilità dello spread Btp-Bund in area 260 pb (con una leggera discesa a 255 pb nel corso della giornata; fonte Mts Markets), sono tornati gli acquisti, dopo l’ottava in rosso appena archiviata. Il tutto in attesa che nei prossimi giorni entri nel vivo la tornata delle trimestrali.

In recupero tutti i titoli del Ftse Mib, a partire da Banco Bpm (+3,6%) e Ubi (+3,5%), i cui vertici hanno recentemente aperto a possibili aggregazioni, seppure non nell’immediato e a precise condizioni.

Risalgono anche UniCredit (+2,4%), sempre al centro di rumor su un possibile interesse per Commerzbank, e Intesa Sanpaolo (+2,1%), che oggi terrà l’assemblea per eleggere il nuovo cda.

Sul Mid Cap tengono botta Credem (+0,0%), Creval (+0,0%), il cui management sta lavorando al nuovo piano che sarà entro il primo semestre, e Popolare Sondrio (+0,3%), che non valuterà un’aggregazione.

Forte rimbalzo per Mps (+3,1%), il cui Marco Morelli ha fatto riferimento a possibili scenari di aggregazione nei giorni scorsi.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, in attesa di capire le mosse di BlackRock in vista della scadenza di metà maggio prorogata dalla Bce per la presentazione delle offerte vincolanti, mentre è sempre più concreta la conversione del bond da parte dello Schema Volontario del Fitd. Vendite su Banca Finnat (-0,6%), che ha recentemente confermato i target al 2020.