Reno de Medici – Le partite straordinarie e gli oneri fiscali penalizzano il 1Q 2019

Nel primo trimestre del 2019 i ricavi consolidati di Reno De Medici sono stati pari a 183,7 milioni, in aumento del 16,5% rispetto ai 157,6 milioni dello stesso periodo del 2018 grazie al consolidamento di RDM Barcelona Cartonboard (a partire dal 31 ottobre 2018), il cui effetto è stato positivo per 34,7 milioni.

A parità di perimetro, il fatturato si è ridotto di 8,6 milioni scontando la diminuzione dei volumi venduti.

Complessivamente, le tonnellate vendute nel periodo hanno raggiunto le 302 mila unità, in aumento rispetto alle 268 mila vendute nello stesso periodo del 2018 grazie appunto a RDM Barcelona Cartonboard, il cui apporto è stato parzialmente compensato da una diminuzione dei volumi venduti a perimetro omogeneo rispetto al 2018, principalmente per la riduzione negli stabilimenti di Villa Santa Lucia e di La Rochette.

Nel periodo i prezzi medi di vendita hanno registrato nel settore WLC una leggera diminuzione rispetto al primo trimestre 2018, variazione totalmente compensata dall’aumento dei prezzi nel settore FBB.

L’ampliamento del perimetro ha comportato anche la crescita del 5,2% dell’Ebitda da 18,1 milioni (11,5% dei ricavi) a 19,1 milioni (10,4% del fatturato).

Al contrario, l’Ebit diminuisce del 6,2% a 12 milioni per l’aumento degli ammortamenti provocato sia dalla variazione del perimetro sia dall’adozione del principio contabile IFRS 16, in base al quale i costi per affitti e leasing devono essere capitalizzati e ammortizzati.

Nel periodo è anche venuto meno l’apporto dei proventi non ricorrenti che nel primo trimestre 2018 erano stati pari a 3,2 milioni (0,1 milioni nel trimestre appena concluso) per l’acquisizione del restante pacchetto azionario di PAC Service, con conseguente valutazione al fair value.

Infine, dopo oneri fiscali per 3,2 milioni (2,4 milioni nel 1Q 2018), l’utile netto si è attestato a 7,9 milioni (4,3% dei ricavi), in calo del 38% rispetto all’analogo periodo del 2018 (8,1% del fatturato).

Al 31 marzo 2019 l’equity era pari a 202,5 milioni (194,8 milioni al 31 dicembre 2018), mentre l’indebitamento finanziario netto si attestava a 63,8 milioni (66,8 milioni al 31 dicembre 2018).

Il cash-flow netto operativo è stato positivo per 17 milioni con un capitale circolante sostanzialmente invariato rispetto a dicembre 2018.

Il gruppo ha anche fornito indicazioni per l’esercizio in corso.

Sul lato prezzi di vendita, per il segmento WLC il management si aspetta per il prossimo trimestre una leggera tendenza al ribasso in aprile, anche legata all’andamento della domanda, con una sostanziale stabilità a partire da maggio.

Nel segmento FBB si prevede che possano consolidarsi gli incrementi di prezzo realizzati nel primo trimestre 2019.

Per quanto riguarda le materie prime, i prezzi della carta da macero dovrebbero rimanere stabili o decrescere leggermente nei prossimi due trimestri, mentre relativamente ai prezzi delle fibre vergini il gruppo si attende che i prezzi, sulla scia del trend registrato a partire dagli ultimi mesi del 2018, continuino a calare leggermente fino all’estate per poi stabilizzarsi o invertire la tendenza in funzione della domanda globale e dell’andamento delle economie.

Infine, il costo dell’energia dovrebbe beneficiare, soprattutto nel secondo semestre dell’anno, della riduzione dei prezzi già riscontrata nel primo trimestre 2019, in particolare per gas e carbone.