Il Ftse Italia Servizi Finanziari inizia la settimana con un rialzo dello 0,8% e facendo meglio dell’omologo europeo (+0,3%), beneficiando degli acquisti sul comparto bancario (+1,9%) e “battendo” il Ftse Mib (+0,2%).
Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, aspettando che Stati Uniti e Cina possano effettivamente giungere ad un’intesa sulla tematica commerciale, a cui si potrebbe arrivare nelle prossime settimane, dopo i summit tra i rispettivi esponenti di alto livello fissati questa settimana e la prossima.
In merito all’Italia, nella bozza del Def deliberata martedì scorso in consiglio dei Ministri l’esecutivo ha limato le attese di crescita per il 2019 allo 0,2% dall’1%, con il rapporto deficit/Pil che salirebbe al 2,4% dal 2,04 per cento.
Invariata la situazione sul fronte Brexit. Si ricorda che il Consiglio UE ha concesso un rinvio flessibile dell’uscita del Regno Unito fino al prossimo 31 ottobre. In questo lasso di tempo il primo ministro britannico, Theresa May, dovrà fare in modo che il parlamento inglese dia l’ok all’intesa.
Per quanto riguarda l’Italia, nella bozza Def approvata nei giorni scorsi in consiglio dei Ministri l’esecutivo ha rivisto le stime di crescita per il 2019 allo 0,2% dall’1%, con il rapporto deficit/Pil che salirebbe al 2,4% dal 2,04 per cento.
Intanto, l’agenzia S&P ha mantenuto il rating ‘BBB’ sull’Italia con outlook negativo, rimandando un’eventuale decisione su un declassamento al prossimo ottobre.
La seduta pimpante del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, con Azimut ancora sugli scudi (+2%) nel Ftse Mib, dopo che il presidente Pietro Giuliani in un’intervista ha ribadito di aspettarsi un utile netto superiore a 300 milioni nel 2019 e con i soci che nei giorni scorsi hanno eletto il nuovo cda. In luce Banca Generali (+0,8%), sempre nel listino principale.
Tra le Mid Cap, calo tecnico per Banca Ifis (-2,3%), che ieri ha staccato la cedola da 1,05 euro e con Luciano Colombini che nei giorni scorsi è stato nominato nuovo Ad. Calo moderato per doBank (-0,5%), il cui Ad Andrea Mangoni ha fatto presente che le aggregazioni non sono una priorità, e Cerved (-0,3%), con Andrea Mignanelli che nei giorni scorsi ha assunto la carica di Ceo.
Tenta un recupero Nexi (+0,9%), con il fondo Gic di Singapore che al 26 aprile deteneva il 3,19 per cento.
Tra le Small Cap risale Intermobiliare (+2,5%) che oggi con l’assemblea vedrà l’elezione di un nuovo cda e di un nuovo Ad dopo il passo indietro di Matteo Colafrancesco. Ok Banca Sistema (+0,6%), che recentemente ha perfezionato l’acquisto di Atlantide.