Banche (-0,1%) – Resiste Intesa SP (+0,2%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un lieve calo dello 0,1% e in linea all’analogo europeo (-0,3%), non impedendo però al Ftse Mib (+0,4%) di chiudere in territorio positivo.

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, in attesa che Stati Uniti e Cina possano effettivamente arrivare ad un accordo sulla questione commerciale, a cui si potrebbe giungere nelle prossime settimane, dopo i vertici tra i rispettivi rappresentanti di alto livello in programma questa settimana e la prossima.

Piatta la situazione sul fronte Brexit. Si ricorda che il Consiglio UE ha concesso un rinvio flessibile dell’uscita del Regno Unito fino al prossimo 31 ottobre. In questo lasso di tempo il premier inglese, Theresa May, dovrà fare in modo che il parlamento britannico approvi l’accordo.

Per quanto riguarda l’Italia, la stima preliminare dell’Istat ha messo in luce che nel primo trimestre 2019 il Pil è salito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, dopo che gli ultimi due trimestri del 2018 avevano registrato una leggere contrazione (entrambi -0,1%), causando l’ingresso in recessione tecnica.

“In un clima di cauto ottimismo, il dato del primo trimestre lascia intravedere che la previsione di crescita annuale (+0,2% in termini reali) indicata nel Def possa essere raggiunta e anche superata se il contesto internazionale sarà moderatamente favorevole”, ha dichiarato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.

Il comparto bancario, grazie anche alla leggera discesa dello spread Btp-Bund in area 255 pb (fonte Mts Markets), ha tenuto botta. Il tutto in attesa che nei prossimi giorni entri nel vivo la tornata delle trimestrali.

Andamento contrastato per i titoli del Ftse Mib, tra i quali resiste Intesa Sanpaolo (+0,2%), i cui azionisti hanno nominato il nuovo cda e con il Ceo Carlo Messina che ha ribadito come l’utile netto quest’anno salirà ulteriormente.

Bene Bper (+1,5%), il cui Ad Alessandro Vandelli ha recentemente aperto a potenziali aggregazioni anche se solo a determinate condizioni.

Sul Mid Cap ok Credem (0,0%) e Popolare Sondrio (+0,6%), che non valuterà un’aggregazione, mentre frena leggermente Mps (-0,2%), il cui Ceo Marco Morelli ha fatto riferimento a possibili scenari di aggregazione nei giorni scorsi.

Rimbalzo di Creval (+2,6%), il cui management sta lavorando al nuovo piano che sarà pronto entro il primo semestre, con al centro le Pmi e la gestione del risparmio, mentre la banca intende andare avanti per via organica al momento.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, con BlackRock che, in vista della scadenza di metà maggio per la presentazione delle offerte vincolanti, secondo la stampa avrebbe raggiunto un’intesa con il Fitd per la conversione del bond. Regge l’urto Banca Finnat (0,0%), che conferma la leadership nell’assistenza alle Pmi da quotare all’Aim.