Si chiude con un bilancio negativo la due giorni dei mercati statunitensi, iniziata a cavallo della festività del primo maggio che non viene celebrata negli Stati Uniti nella stessa data europea.
Martedì, Google aveva trascinato il Nasdaq ad un lieve correzione poco superiore al mezzo punto percentuale. Tuttavia, in serata Apple, pur dichiarando profitti e revenue in calo, aveva sorpreso positivamente il mercato grazie al lancio di un nuovo piano di buyback ed al miglioramento della guidance. Il titolo del produttore di Iphones è arrivato a guadagnare fino al sette per cento, in attesa dell’esito della riunione della Fed, con gli indici che viaggiavano in leggero guadagno.
In serata, Powell spiazza i mercati affermando che il periodo di bassa inflazione è solo “transitorio” lasciando capire che non ci saranno tagli dei tassi di interesse nei prossimi mesi, come invece Wall Street ormai si aspettava.
La reazione del mercato obbligazionario è stata molto scomposta: il titolo con scadenza biennale è sceso fino al 2,22% prima della riunione della Fed per poi chiudere al 2,30%, in rialzo di tre punti base. Stessa sorte per il T-bond che è sceso fino al 2,46% per terminare invariato al 2,51 per cento.
Il bilancio della seduta di ieri vede anche Nasdaq e Dow Jones in calo dello 0,6%, lo S&P 500 dello 0,8% ed il Russell 2000 dello 0,9 per cento.
Dieci degli undici settori dello S&P 500 hanno terminato la seduta in rosso con l’energia in evidenza per il suo vistoso calo (-2,2%), seguito dalle materie prime (-1,8%) e dai consumi durevoli (-1,2%).
Petrolio in calo dello 0,3% a 63,30 dollari al barile dopo una seduta molto nervosa che lo ha visto perdere oltre un punto e mezzo percentuale scendendo fino a $62,5.
Tra le altre materie prime forte calo dell’argento (-2%) e di minor entità (-0,7%) anche dell’oro.
L’atteggiamento meno espansivo della Fed mette le ali al dollaro che risale velocemente a 1,12 nei confronti della moneta unica.