In relazione alle disposizioni della Consob, la società dello storico marchio tessile italiano ha comunicato i dati relativi alla posizione finanziaria netta a fine marzo scorso.
L’indebitamento finanziario netto della società, pari a 25,7 milioni, è sceso di 1,3 milioni rispetto a fine febbraio scorso (27 milioni) e di circa 3 milioni rispetto al 31 dicembre 2018 (28,7 milioni), per effetto della stagionalità dell’attività.
Si ricorda che la remissione del debito da parte delle banche finanziatrici è giuridicamente efficace a far data dal 18 maggio 2016, avendo dato atto, la Banca Agente, dell’avveramento di tutte le condizioni sospensive. Giuridicamente, essendosi verificato il perfezionamento delle condizioni sospensive della remissione, questa è efficace e prevede che Zucchi abbia il diritto di non pagare il debito, che al momento ha formalmente cessato di esistere.
La situazione patrimoniale presente e attuale all’epoca della stipula dell’Accordo di Ristrutturazione, rimasta tale sino all’avveramento delle condizioni sospensive, è da considerare superata e rimediata.
Senza la remissione del credito da parte delle banche finanziatrici, la posizione finanziaria netta al 31 marzo 2019 sarebbe pari a 75,3 milioni (78,3 milioni a fine 2018), inclusivo del debito trasferito, quale parte non corrente di 30 milioni, da conferire con gli immobili nel SPV (Special Purpose Vehicle) o nel fondo immobiliare.
L’accordo di ristrutturazione del debito bancario prevedeva, infatti, la costituzione di una SPV alla quale la società avrebbe conferito il ramo d’azienda costituito da alcuni immobili di proprietà e da una parte, pari a 30 milioni, del debito della società nei confronti delle banche finanziatrici (oggi iscritto nella parte non corrente).