Nel primo trimestre del 2019 i ricavi di Tenaris sono stati pari a 1,9 miliardi di dollari, in linea con il dato dello scorso anno nonostante il calo delle vendite di tubi da 936 a 824 migliaia di tonnellate.
Le performance positive in termini di fatturato riscontrate in Nord America (+11% a/a a 893 milioni), Sud America (+16% a/a a 330 milioni), Europa (+4% a/a a 301 milioni) e APAC (+23% a/a a 81 milioni) sono state assorbite dal calo nell’area Medio Oriente e Africa (-34% a 301 milioni).
Grazie al miglioramento della struttura costi e al recupero di 15 milioni di dazi pagati per l’import di acciaio negli Stati Uniti, l’Ebitda è aumentato del 10,3% a 390 milioni con un’incidenza sul fatturato salita al 20,9% (+190 basis point)
Cresce anche l’Ebit che mostra un incremento del 22,1% a 269 milioni, con un margine del 13,8% (+240 basis point), anche grazie alla riduzione degli ammortamenti.
Infine, nonostante l’aumento del carico fiscale da 15 milioni a 70 milioni e la riduzione degli utili da partecipazioni da 46 milioni a 29 milioni, solo parzialmente compensati dal miglioramento della gestione finanziaria grazie all’impatto positivo del forex, l’utile del periodo è risultato in crescita del 3,1% a 243 milioni.
Al 31 marzo 2019 il patrimonio netto era pari a 12,3 miliardi di dollari, in aumento rispetto agli 11,9 miliardi al 31 dicembre 2018, e la posizione finanziaria netta era positiva per 765,8 milioni, anch’essa in aumento rispetto ai 484,9 milioni di fine 2018.
I flussi di cassi operativi sono stati pari a 548 milioni che, insieme all’incasso di 40 milioni di crediti da Techgen, hanno abbondantemente coperto il capex di 86 milioni e l’investimento di 141 milioni in Saudi Steel Pipe.
Infine, il management ha indicato la guidance per il trimestre in corso stimando ricavi in linea con il 1Q 19 e un Ebitda margin sui livelli raggiunti lo scorso anno. Attese che supportano l’intento di mantenere una forte generazione di cassa.