Banche (+0,9%) – Sugli scudi Banco Bpm (+2,9%) e Mps (+3,7%) nei 4 giorni

Il Ftse Italia Banche termina la settimana che va dal 29 aprile al 3 maggio (con la Borsa che è stata chiusa il 1° maggio per festività) con un rialzo dello 0,9% e al di sopra dell’analogo europeo (+0,3%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,1%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, in attesa che Stati Uniti e Cina possano effettivamente arrivare ad un accordo sulla questione commerciale, a cui si potrebbe giungere entro i prossimi 15 giorni, dopo i vertici tra i rispettivi rappresentanti svoltisi la settimana scorsa e programmati per questa.

Piatta la situazione sul fronte Brexit. Si ricorda che il Consiglio UE ha concesso un rinvio flessibile dell’uscita del Regno Unito fino al prossimo 31 ottobre. In questo lasso di tempo il premier inglese, Theresa May, dovrà fare in modo che il parlamento britannico approvi l’accordo.

Per quanto riguarda l’Italia, la stima preliminare dell’Istat ha messo in luce che nel primo trimestre 2019 il Pil è salito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, dopo che gli ultimi due trimestri del 2018 avevano registrato una leggere contrazione (entrambi -0,1%), causando l’ingresso in recessione tecnica.

“Possiamo dire che parte di questa crescita è un normale rimbalzo. Non siamo in recessione”, ha affermato in un’intervista il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, facendo presente che l’economia italiana è solida.

Nel frattempo, Standard & Poor’s ha confermato il rating ‘BBB’ sull’Italia, con outlook negativo.

Il comparto bancario, grazie anche alla sostanziale stabilità dello spread Btp-Bund in area 255 pb (fonte Mts Markets), ha chiuso con un buon rialzo. Il tutto in attesa che nei questa settimana entri nel vivo la tornata delle trimestrali.

Andamento positivo per i titoli del Ftse Mib, tra i quali spicca Banco Bpm (+2,9%), che procede nel de-risking.

Toniche UniCredit (+1,3%), grazie anche alla conferma della raccomandazione d’acquisto da parte di alcuni broker e al centro di rumor sul possibile interesse per Commerzbank, e Intesa Sanpaolo (+1,6%), il cui appena riconfermato Ceo Carlo Messina ha ribadito come l’utile netto quest’anno salirà ulteriormente e che la banca è fuori da un eventuale consolidamento italiano ed europeo.

Sul Mid Cap ok Credem (+0,4%), mentre frena Popolare Sondrio (-0,4%), che non valuterà un’aggregazione. In luce Creval (+1,4%), il cui management sta lavorando al nuovo piano che sarà pronto entro il primo semestre, con al centro le Pmi e la gestione del risparmio, mentre la banca intende andare avanti per via organica al momento.

Scatta Mps (+3,7%), con la banca che potrebbe accelerare ulteriormente il de-risking anche in vista di una potenziale aggregazione, in attesa che il Tesoro entro fine anno definisca come intende uscire dal capitale.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, con BlackRock che, in vista della scadenza di metà maggio per la presentazione dell’offerta, secondo la stampa avrebbe raggiunto un’intesa con il Fitd per la conversione del bond, mentre vengono smentiti i rumor sul piano per la banca e Moody’s rinvia l’attribuzione del rating.

Acquisti su Banca Finnat (+0,6%), che conferma la leadership nell’assistenza alle Pmi da quotare all’Aim.