Comparto bancario sotto pressione a Piazza Affari. Intorno alle 16:30 il Ftse Italia Banche segna un ribasso del 2,7%, dopo avere viaggiato nell’intorno della parità a metà seduta (al di sopra e al di sotto) per poi portarsi stabilmente in territorio negativo accentuando man mano il ribasso.
La performance risente anche dell’ulteriore allargamento dello spread in area 265 pb dai 260 pb di ieri (fonte Mts Markets), con l’attenzione del mercato che resta focalizzata sui conti pubblici italiani dopo la pubblicazione delle proiezioni di primavere della Commissione Europea.
L’organo europeo ha ulteriormente ridotto le stime di crescita sul Pil per il 2019 dal +0,2% al +0,1% che secondo le indiscrezioni per l’Italia potrebbe essere ulteriormente limata al +0,1% dal +0,2%, mentre il rapporto deficit/Pil, dovrebbe salire al 2,5 per cento. Il rapporto debito pubblico/Pil viene visto al 133,7 per cento.
In estrema sintesi, la Commissione UE vede l’economia tricolore in una fase di lenta ripresa, con un alto squilibrio dei saldi dei conti pubblici.
“In Italia la crescita economica debole farà salire il deficit di bilancio”, ha dichiarato alla stampa il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, il quale ha fatto presente che il giudizio definitivo sui conti italiani arriverà a giugno.
Secondo rumor, Bruxelles starebbe per inviare una lettera al Governo di Roma per chiedere delucidazioni sull’andamento del debito, il cui peggioramento potrebbe anche portare a una proposta di procedura per debito eccessivo nel caso estremo.
In rosso tutti i titoli del Ftse Mib, con Ubi (-1,6% a 2,63 euro), Banco Bpm (-2,7%% a 2 euro), Bper (-1,4% a 4,09 euro), UniCredit (-3% a 11,47 euro), Intesa Sanpaolo (-2,1% a 2,24 euro) e, più arretrata, Mediobanca (-0,5% a 9,26 euro).
Stesso copione sul Mid Cap, con Mps (-1,1% a 1,31 euro), Creval (-2,9% a 0,068 euro), Popolare Sondrio (-2,2% a 2,32 euro) e Credem (-1,1% a 4,99 euro).