UniCredit si prepara all’uscita da Fineco. I consigli di amministrazione delle due banche hanno dato via libera oggi agli accordi quadro sulla separazione, che includono la definizione delle garanzie volte ad assicurare che Fineco non subisca alcun contraccolpo, dal punto di vista regolamentare, di liquidità ed operativo, dall’uscita dell’azionista di maggioranza.
La possibile cessione di un pacchetto di azioni da parte dell’azionista di maggioranza, che attualmente detiene il 35,3% del capitale della banca multicanale, potrebbe avvenire anche nel “breve termine”.
Secondo alcune indiscrezioni di stampa, infatti, l’istituto guidato da Jean Pierre Mustier avrebbe intenzione di realizzare un’operazione di accelerated bookbuilding su una quota del 15-20% del capitale di Fineco. Ai prezzi attuali, attorno agli 11 euro, l’istituto di piazza Gae Aulenti potrebbe realizzare un’interessante plusvalenza.
D’altro canto, dal punto di vista operativo i due istituti operano da tempo in modo autonomo. Un legame resta il portafoglio di obbligazioni UniCredit detenute da Fineco Bank, che peraltro era da tempo in fase di riduzione.
Dal primo trimestre 2017 al primo trimestre 2019, la banca guidata da Alessandro Foti ha diminuito il proprio investimento in obbligazioni UniCredit di 3,5 miliardi, sostituendolo con un portafoglio diversificato di titoli di Stato.
Tuttavia, questo rimane uno snodo delicato e uno dei punti dell’accordo riguarda proprio la concessione da parte di UniCredit di una garanzia finanziaria (“collateral”) a favore di Fineco al fine di neutralizzare l’esposizione al rischio di credito di Fineco nei confronti di UniCredit e in modo da mantenere sostanzialmente inalterata l’attuale esposizione regolamentare.
Nel dettaglio, al 6 maggio 2019, Fineco detiene circa 8,3 miliardi di obbligazioni UniCredit, la cui totale scadenza è prevista per il 2024. Dal punto di vista del capitale regolamentare, l’attuale esposizione di Fineco nei confronti di UniCredit è pari a zero, essendo parte dello stesso gruppo bancario.
Condizione che verrà garantita in futuro dalla concessione delle garanzie. Il comunicato sottolinea come “l’assorbimento in termini di attivo ponderato e il rispetto dei limiti di concentrazione del rischio per Fineco rimarranno sostanzialmente inalterati anche a seguito di una potenziale uscita futura dal gruppo UniCredit. Pertanto, Fineco conferma la sua attuale strategia di investimento della liquidità, senza impatti significativi attesi sulla sua redditività”.
Il Leverage ratio di Fineco, specifica la nota, “sarà vicino al 3% su base pro-forma nel caso di uscita dal perimetro del gruppo UniCredit e potrà essere ulteriormente rafforzato al di sopra del 3%, attraverso la possibile emissione, nei mesi successivi, di titoli qualificabili come capitale aggiuntivo di classe 1 ai sensi del CRD IV per un importo fino a 200 milioni di euro (gli “Strumenti AT1”). Non ci si aspetta che i relativi costi abbiano un impatto significativo sul capitale di Fineco”.
Anche UniCredit si era preparata a un possibile distacco avviando, già nel quarto trimestre 2018, alcune azioni propedeutiche volte a favorire l’autofinanziamento di tutte le società del gruppo UniCredit, inclusa Fineco Bank, al fine di minimizzare progressivamente le esposizioni infragruppo esistenti.
Il secondo punto importante che riguarda gli accordi è l’utilizzo del marchio Fineco, di proprietà UniCredit. I due partner si sono impegnati a mantenere in vigore l’attuale contratto di licenza del marchio. Per il momento, l’accordo proseguirà alle condizioni attuali, poi è prevista l’opzione per Fineco di acquistare il marchio in futuro (sulla base di una serie di finestre di esercizio dell’opzione di acquisto stabilite fino al 2032).
Inoltre, UniCredit continuerà a fornire determinati servizi a Fineco per un determinato periodo di tempo, in linea con gli attuali termini e condizioni, inclusi l’accesso agli ATM di UniCredit e servizi amministrativi.