Il mancato superamento della resistenza statica, nonché massimo storico, posizionata a 9,576 euro ha aumentato la pressione dei venditori sulle quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Matteo Del Fante che, a seguito dei risultati del 1° trimestre 2019 pubblicati questa mattina prima dell’apertura dei mercati, sono scivolate a ridosso della soglia di 9 euro per poi recuperare in area 9,13 euro. Da segnalare che a 9,106 euro transita la neckline della figura (ribassista) di doppio massimo, il cui cedimento implicherebbe (in linea teorica) per i corsi delle azioni Poste Italiane un obiettivo ribassista individuabile a quota 8,636 euro.
Fin dalla seduta di domani i primi supporti da monitorare per le quotazioni dei titoli del gruppo attivo nella gestione del servizio postale, ma anche nel settore finanziario, assicurativo e della telefonia mobile sono comunque individuabili a 8,98 euro, il primo, e a quota 8,862 euro, il secondo. L’eventuale cedimento, confermato in chiusura di seduta, di questo supporto statico e dinamico (transito della trendline rialzista di medio periodo), deteriorando il quadro grafico di medio periodo (a neutrale da rialzista) potrebbe poi proiettare rapidamente i corsi delle azioni Poste Italiane verso il sopracitato obiettivo ribassista di breve periodo posizionato 8,636 euro, al di sotto del quale il successivo target è individuabile a quota 8,422 euro.
Lo scenario negativo appena delineato per le quotazioni dei titoli in esame potrebbe essere accantonato nel caso di superamento di una prima resistenza statica posizionata a 9,192 euro dato che in questo caso ci potrebbe essere spazio per un allungo in direzione della successiva barriera posta a 9,334 euro. Al di sopra di questo livello, i corsi delle azioni Poste Italiane potrebbero ritornare a testare il sopracitato record storico a 9,576 euro, con successivo target da individuare in territori inesplorati e per questa ragione fissato in corrispondenza di cifre tonde, cioè a 10 euro.
La performance da inizio anno dei titoli Poste Italiane è pari al +30,7% (+11,3% nell’intero 2018) e il target price medio sulla base dei contributi dei 14 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 9,33 euro, con un potenziale rialzista del 2,2 per cento.
Prezzo di riferimento: 9,13 euro
+9,5% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 10 euro;
+4,9% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 9,576 euro;
+2,2% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 9,334 euro;
+0,7% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 9,192 euro;
-1,6% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 8,98 euro;
-2,9% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 8,862 euro;
-5,4% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 8,636 euro.