Banca Mediolanum ha archiviato il primo trimestre 2019 con un margine di intermediazione pari a 258,4 milioni (+4,4% rispetto al periodo di confronto), al cui interno le commissioni nette sono aumentate a 203,2 milioni (+10,5% a/a). Il periodo si è chiuso con un utile netto di 72,1 milioni (+21,2% rispetto al primo trimestre 2018).
Il primo trimestre di Banca Mediolanum ha messo in luce una crescita del giro d’affari e, soprattutto, dei margini operativi, grazie al contenimento dei costi.
Il margine di intermediazione di Banca Mediolanum, nel primo trimestre 2019, si è attestato a 258,4 milioni (+4,4% rispetto al corrispondente periodo del 2018), grazie alla sensibile stabilizzazione della struttura dei ricavi.
Le commissioni nette sono aumentate a 203,2 milioni (+10,5% rispetto ai primi tre mesi del 2018) rispetto al primo trimestre 2018 grazie al balzo delle commissioni diverse (da 12 a 47 milioni) e di quelle da servizi bancari (saliti da 24 milioni a 36,4 milioni).
Le commissioni di gestione sono leggermente scese a 244,5 milioni dai 250,3 milioni del primo trimestre 2018, anche se le masse gestite e amministrate sono salite a 78,6 miliardi. In calo da 21,5 milioni a 7,2 milioni le commissioni di performance.
Il margine di interesse è aumentato a 51,4 milioni (+26,8% rispetto al periodo di confronto), grazie alla crescita degli impieghi alla clientela retail e alle attività di tesoreria.
Negativo il contributo dei profitti da trading, che hanno registrato una leggera perdita di 0,2 milioni dai 13,7 milioni dei primi tre mesi del 2018.
Sotto controllo i costi operativi, rimasti stabili a 145,5 milioni rispetto al periodo gennaio-marzo 2018).
Le dinamiche sopra descritte hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 113 milioni (+11,2% su base annua).
Dopo rettifiche su crediti salite a 7,2 milioni (+16,2% a/a), il risultato netto di gestione si è fissato a 105,8 milioni (+10,9% rispetto al periodo di confronto).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 72,1 milioni (+21,2% rispetto ai primi tre mesi del 2018).
Dal lato patrimoniale, a fine marzo gli impieghi salgono a 51,6 miliardi (+13,3% rispetto a fine 2018), supportati soprattutto dall’incremento delle crediti verso clienti, passati da 21,5 a 25,3 miliardi (+17,7% rispetto al 31 dicembre 2018).
In aumento anche la raccolta a 34,4 miliardi (+16,3% rispetto a fine 2018), al cui interno la raccolta diretta da clientela si attesta a 27,2 miliardi (+17,4% rispetto al 31 dicembre 2018).
Sul fronte della solidità patrimoniale, al 31 marzo 2019 si fissa al 18,6% (19,2% a fine 2018).