Poste Italiane ha archiviato il primo trimestre 2019 con ricavi leggermente diminuiti a 2.842 milioni (-1,5% a/a), mentre più consistente la contrazione del risultato operativo (-12,2% a 617 milioni) e dell’utile netto (-9,5% a 439 milioni). Dinamica che ha scontato anche maggiori costi operativi (+2% a/a 2.225 milioni).
“I risultati del primo trimestre evidenziano i progressi realizzati con il piano “Deliver 2022″, caratterizzati dalla crescita dei ricavi ricorrenti sostenibili, da un’attenta disciplina sul versante dei costi e da una costante riduzione della dipendenza di Poste Italiane da partite non ricorrenti quali le plusvalenze”.
È con queste parole che Matteo Del Fante, Ad di Poste Italiane, ha commentato i risultati del primo trimestre 2019.
“Gli sforzi realizzati per massimizzare il potenziale della nostra capillare rete distributiva hanno prodotto, nel primo trimestre, un miglioramento della raccolta netta su tutti i prodotti finanziari, con contributi positivi dal ramo vita e dal danni nel settore assicurativo, nonché dalle attività dei pagamenti e della telefonia mobile”, ha aggiunto il manager.
I ricavi totali, nel primo trimestre 2019, si sono attestati a 2.842 milioni (-1,5% rispetto al periodo di confronto).
I ricavi da servizi finanziari sono scesi a 1.484 milioni (-2,3% a/a). Riduzione dovuta alla componente relativa alle plusvalenze, diminuita del 31%, in linea con l’obiettivo di Poste Italiane di ridurre la dipendenza da ricavi non necessariamente ripetibili. In crescita il giro d’affari legato al collocamento di prodotti del risparmio postale (+3,7% a/a) e alla distribuzione di prestiti personali e mutui ipotecari (+13% su base annua).
Bene i ricavi da servizi assicurativi che, al netto delle riserve tecniche, si sono attestati a 338 milioni (+4,3% su base annua). In crescita il giro d’affari legato sia al ramo vita (+2% a 300 milioni rispetto al periodo di confronto) sia al segmento danni (+28% su base annua a 37 milioni). I premi lordi sono saliti a 5.989 milioni (+12,2% rispetto al periodo di confronto).
I ricavi del business dei servizi postali e commerciale sono scesi a 880 milioni (-2% rispetto al primo trimestre 2018) in relazione al calo del comparto corrispondenza (-5,1% a/a), in parte compensato dalla crescita della distribuzione dei pacchi (+15% rispetto ai primi tre mesi del 2018).
In lieve riduzione a 140 milioni il giro d’affari dei pagamenti digitali (-2,1% su base annua), al cui interno i ricavi con carte sono aumentati del 14,4% a/a, mentre quelli del comparto telecomunicazioni sono rimasti stabili.
I costi operativi sono saliti a 2.225 milioni (+2% a/a), in linea con le previsioni del piano industriale, con l’aumento del costo del lavoro mitigato in parte dalla riduzione del numero dei dipendenti.
Tali dinamiche hanno portato a un Ebit di 617 milioni (-12,2% rispetto al primo trimestre 2018), a cui hanno contribuito i servizi finanziari per 261 milioni (+9,3% a/a), i servizi assicurativi per 151 milioni (+4,9% su base annua), i servizi postali e commerciali per 148 milioni (-43,7% rispetto al primo trimestre 2018) e i pagamenti digitali per 57 milioni (in linea con il periodo di confronto).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 439 milioni (-9,5% rispetto ai primi tre mesi del 2017). L’apporto dei servizi finanziari è stato di 190 milioni (+9,5% a/a), quello dei servizi assicurativi di 105 milioni (+10,7% su base annua), quello dei servizi postali e commerciali di 101 milioni (-41,9% rispetto al primo trimestre 2018) e quello dei pagamenti digitali di 42 milioni (stabile rispetto ai primi tre mesi del 2018).
Si segnala che al netto delle plusvalenze (261 milioni; 402 milioni nei primi tre mesi del 2018), i ricavi sono pari a 2.569 milioni (+4% su base annua), l’Ebit a 351 milioni (+6% su base annua) e l’utile netto a 231 milioni (+5% rispetto al primo trimestre 2018).
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2018 è positiva per 3,1 milioni (liquidità netta di 5,4 milioni a fine 2018).
A fine marzo, le attività finanziarie totali ammontano a 525 miliardi (+11 miliardi rispetto al 31 dicembre 2018), grazie all’andamento positivo del mercato e all’incremento della raccolta netta su tutti i prodotti.
Sul fronte della solidità patrimoniale, a fine marzo il Solvency II della controllata Poste Vita si attesta al 214% (211% al 31 dicembre 2018), grazie alle misure di protezione dagli effetti della volatilità dei mercati. L’Autorità di Vigilanza ha approvato i fondi propri accessori nel primo trimestre 2019 per un massimo di 1.750 milioni.