Il gruppo ha archiviato i primi tre mesi del 2019 con ricavi in crescita dell’1,4% a 667 milioni, mentre Ebitda (+6%) ed Ebit (-5%) si sono attestati rispettivamente a 134 e a 87 milioni. L’utile netto ha segnato un -5,6% 64 milioni, mentre l’indebitamento finanziario netto è aumentato di oltre 76 milioni a 213 milioni.
Brembo ha chiuso il primo trimestre 2019 con risultati sostanzialmente in linea al consensus a livello di ricavi e margini operativi, mentre il debito è risultato superiore alle attese.
Il fatturato è cresciuto dell’1,4% a 667,1 milioni (672 milioni il consensus), con il settore auto sostanzialmente stabile a 493 milioni, mentre le applicazioni per i motocicli hanno segnato un +3% a 69 milioni, per i veicoli commerciali un +7,1% a 68,5 milioni e le competizioni un +12,6% a 37 milioni.
A livello geografico, le vendite sono diminuite in Germania del 9,9%, in Italia del 2,6% e nel Regno Unito dello 0,7%, mentre sono cresciute del 26,7% in Francia. Il continente asiatico si conferma in crescita, con l’India che ha segnato un +20,2% (+21,6% a cambi costanti) e la Cina un +3,4% (+1,5% a parità di cambi).
Il mercato nordamericano (Stati Uniti, Messico e Canada) ha riportato un progresso dell’8% (+0,9% a parità di cambi). In crescita anche l’area Brasile e Argentina (+10,8% a parità di cambi), sebbene per l’effetto delle valute registri un -9,4 per cento.
L’Ebitda è aumentato del 6% a 134,2 milioni (128,5 milioni il consensus), con un’incidenza sul fatturato al 20,1% (+90 punti base). Al netto dell’effetto del principio contabile IFRS 16, il margine operativo lordo sarebbe pari a 128,5 milioni (19,3% dei ricavi).
L’Ebit è diminuito del 5% a 87 milioni (89,1 milioni il consensus) complice l’incremento degli ammortamenti, con un ros al 13% (-90 punti base). Al netto dell’effetto del principio contabile IFRS 16, il margine operativo netto sarebbe pari a 85,8 milioni (12,9% dei ricavi).
Il trimestre si è chiuso con un calo dell’utile netto del 5,6% a 64,4 milioni (67,4 milioni il consensus) anche per effetto di un aumento degli oneri finanziari netti, mentre il tax rate è pari al 23%, sostanzialmente in linea all’analogo periodo 2018.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 213 milioni (161 milioni il consensus) dai 137 milioni al 31 settembre 2019 per effetto della stagionalità del circolante. Includendo l’effetto del principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto risulta pari a 389,2 milioni.