Buzzi Unicem – Le migliori condizioni climatiche spingono i ricavi nel 1Q 2019

Buzzi Unicem ha presentato l’aggiornamento gestionale sui primi tre mesi dell’anno, periodo in cui il gruppo ha beneficiato di condizioni climatiche più favorevoli rispetto al primo trimestre del 2018.

I ricavi sono infatti cresciuti del 21,7% a 656 milioni, supportati anche da un effetto cambi favorevole per 16,8 milioni, mentre l’indebitamento finanziario netto è salito dagli 890,5 milioni di fine 2018 a 1.033,5 milioni, includendo 90,7 milioni inerenti alla prima applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16.

Il management ha dunque confermato la guidance che prevede un margine operativo lordo ricorrente in crescita del 5-8 per cento. Previsioni più precise saranno formulate in occasione della semestrale, quando si saranno attenutati gli effetti della stagionalità.

Nel primo trimestre le vendite di cemento e clinker sono aumentate del 16,5% a 6 milioni di tonnellate, grazie all’andamento positivo in tutti i mercati, mentre le vendite di calcestruzzo preconfezionato sono cresciute del 7,3% a 2,6 milioni di metri cubi.

I ricavi sono cresciuti in tutte le aree geografiche, a partite dall’Italia dove le vendite sono salite del 16,6% a 119,6 milioni sfruttando il clima più mite nel cemento e la stabilizzazione della produzione di calcestruzzo.

Superiore il progresso riscontrato in Germania (+26,9% a 137,1 milioni), con spedizioni e produzione in crescita per clinker e calcestruzzo, mentre è aumentato dell’11,2% il fatturato in Lussemburgo e Paesi Bassi.

Molto bene gli Stati Uniti dove i ricavi si sono incrementati del 46,9% a 252,4 milioni, grazie sia al rafforzamento del dollaro sia alle migliori condizioni climatiche, che hanno innescato un aumento delle spedizioni e dei prezzi medi nel cemento e un incremento della produzione di calcestruzzo preconfezionato.

In Europa Orientale la crescita percentuale è stata più contenuta, con Polonia e Ucraina in progresso del 6,9% rispettivamente a 23,4 e 18,5 milioni e la Repubblica Ceca in aumento dell’1,6% a 28,5 milioni.

In Russia, infine, il giro d’affari è invece salito del 23% a 40,2 milioni, nonostante l’effetto valutario negativo, beneficiando dell’aumento delle spedizioni con prezzi medi unitari.