De’Longhi – Scenario difficile ed eventi non ricorrenti pesano sul 1Q 2019

Il gruppo ha archiviato i primi tre mesi del 2019 con risultati più deboli delle attese, complice un difficile confronto con l’anno precedente, la sfavorevole condizione di alcuni mercati e gli effetti di una strategia commerciale più aggressiva adottata a partire dalla fine dello scorso esercizio che ha pesato sui margini. Rivista leggermente al ribasso la guidance. 

De’Longhi ha chiuso il primo trimestre 2019 con ricavi diminuiti del 6,5% a 376,4 milioni, (-7,7% a parità di cambi), in relazione ad alcuni elementi di discontinuità rispetto al primo trimestre 2018.

Le vendite dei primi tre mesi dello scorso esercizio, infatti, avevano beneficiato della stagione invernale straordinariamente favorevole per il riscaldamento e dalla extra-performance del nuovo modello Lattissima One, mente il primo trimestre di quest’anno è stato penalizzato dalla cessazione della distribuzione di macchine Nespresso in alcuni mercati europei e dall’effetto anticipatorio sui flussi di vendita di prodotti del comfort delle paventate tariffe doganali Usa sull’import dalla Cina.

A livello di aree geografiche, l’Europa sud-occidentale ha segnato un -6,1% a 154,8 milioni (-6,2% la variazione organica), l’Europa nord-orientale un +4,6% a 107,4 milioni (+5,4% la variazione organica), l’area MEIA un -13,1% a 27,2 milioni (-17,5% la variazione organica) e l’area APA un +16,2% a 87,1 milioni (-20% la variazione organica).

Per quanto riguarda la gestione operativa, i margini hanno scontato il calo dei volumi e un aumento dei costi di struttura. Inoltre, il difficile scenario competitivo ha richiesto l’utilizzo di una strategia commerciale più aggressiva, in un’ottica di potenziamento della capacità di penetrazione del mercato e in un contesto di forti pressioni sui prezzi e di accesa competizione.

L’Ebitda adjusted è diminuito del 40,4% a 31,8 milioni (36,5 milioni includendo l’impatto positivo dell’IFRS 16), con una marginalità all’8,4% (-480 punti base), mentre l’Ebit è diminuito del 58,3% a 16,4 milioni, con un ros al 4,4% (-540 punti base).

Il trimestre si è chiuso con un utile netto in calo del 55,7% a 11,7 milioni.

Dal lato patrimoniale, la liquidità netta è pari a 221,8 milioni rispetto ai 228,1 milioni a fine anno 2018, mentre includendo l’effetto dell’IFRS 16 si attesta a 144 milioni.

Infine, per il prosieguo dell’esercizio il management resta fiducioso in un’accelerazione nella seconda parte dell’anno. Nonostante di norma il primo trimestre non sia particolarmente significativo, il gruppo ha comunque ritenuto di abbassare leggermente la guidance 2019, prevedendo una crescita organica dei ricavi del 2-4% (crescita in area “mid single digit” la precedente indicazione) e un Ebitda adjusted in leggera flessione in valore assoluto.