Nei primo trimestre 2019 il gruppo Diasorin ha riportato ricavi pari a 170,8 milioni, in crescita dell’1,4% a cambi costanti (+3,8% a cambi correnti) su base annua.
Il positivo andamento delle vendite di immunodiagnostica CLIA, al netto della Vitamina D, ha risentito fortemente della performance negativa dei ricavi di diagnostica molecolare, soprattutto negli Stati Uniti, conseguenza di un confronto penalizzante con l’anno
precedente caratterizzato da una stagione influenzale eccezionalmente severa.
I test molecolari, al netto di quelli destinati alla diagnosi influenzale, hanno registrato una crescita di oltre il 10 per cento.
Nel trimestre in esame l’effetto valutario ha contribuito positivamente per circa 4,1 milioni.
L’incremento del fatturato si è amplificato a livello di margini operativi, con l’Ebitda e l’Ebit che sono saliti rispettivamente del 6,6% a 67,5 milioni e del 4,4% a 53 milioni, nonostante ammortamenti in aumento del 15,1 per cento.
Gli oneri finanziari netti sono più che dimezzati a 0,4 milioni.
Il periodo in esame si è chiuso con un utile netto di 40,4 milioni, in progresso del 5,4 per cento.
Sul fronte patrimoniale la liquidità netta si è fissata a 78,3 milioni, in aumento di 3 milioni rispetto a fine 2018, confermando la capacità di generazione di cassa operativa da parte del gruppo. L’applicazione del principio contabile IFRS 16 ha impattato negativamente per 32,2 milioni.
Il management ha confermato la guidance per l’esercizio in corso, a cambi costanti.
Nello specifico si attende ricavi con una crescita tra il 5% e l’8% su base annua e un Ebitda margin comparabile a quanto registrato nel 2018.