Trevi – CdA approva la proposta definitiva di manovra finanziaria

Il consiglio di amministrazione di Trevi ha approvato la proposta definitiva di manovra finanziaria inerente all’operazione di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione del debito.

Il via libera segue lo stato avanzato raggiunto dalle trattative con le banche finanziatrici, a cui ora sarà trasmessa la proposta definitiva per consentire di completare l’istruttoria e i relativi processi deliberativi.

Una manovra che genererà un effetto patrimoniale positivo stimato tra i 390 e i 440 milioni e consentirà di raggiungere entro il 2020 target finanziari e patrimoniali sostenibili e in linea con i principali competitor.

Il piano, si ricorda, prevede un aumento di capitale in opzione pari a 130 milioni, di cui 77,4 milioni saranno sottoscritti dagli azionisti FSI e Polaris. La parte restante, in caso di onoptato, sarà sottoscritto dalle banche finanziatrici con la conversione dei relativi crediti.

I crediti vantati dalle banche saranno infatti convertiti fino a un massimo di 310 milioni in azioni ordinarie nel rapporto 4,5:1 sia a copertura dell’inoptato sia liberando un aumento di capitale riservato.

Il debito bancario residuo sarà consolidato e riscadenziato fino al 31 dicembre 2024, salvi i casi di rimborso anticipato obbligatorio, con la modifica dei relativi termini e condizioni. Stessa procedura anche per il cosiddetto minibond, emesso da Trevi nel luglio 2014.

La manovra include inoltre la già annunciata cessione delle controllate Drillmec e Petreven al Gruppo MEIL, i cui proventi saranno destinati al rimborso del debito gravante su di esse.

I proventi da cessione in eccesso andranno a sottrarsi alla nuova finanza, che verrà concessa fino a un massimo di 52,6 milioni (o, se inferiore, alla differenza tra 130 milioni e l’importo dell’aumento di capitale effettivamente sottoscritto dagli azionisti in opzione).

Saranno inoltre concesse nuove linee di credito per firma di cui una parte, come anche quelle per cassa, sarà messa a disposizione nel periodo intercorrente tra il deposito e l’omologa dell’accordo.

L’accordo, in ogni caso, sarà oggetto di approvazione da parte dell’assemblea dei soci che sarà inoltre chiamata a deliberare sui bilanci relativi agli esercizi 2017 e 2018.