Anima ha chiuso il primo trimestre 2019 con ricavi scesi a 80,4 milioni (-13,1% rispetto al primo trimestre 2018), per effetto del calo delle commissioni nette di incentivo, mentre quelle nette di gestione hanno mostrato una buona tenuta. L’utile netto adjusted si è attestato a 38,2 milioni (-20% a/a), influenzato anche dall’ammortamento degli intangibili a vita utile individuati nell’ambito dell’acquisizione di Aletti Gestielle Sgr.
“Il primo trimestre si chiude con un dato relativo alle masse gestite che è il più alto mai
raggiunto dal gruppo Anima e risultati finanziari particolarmente solidi che, grazie soprattutto al controllo dei costi e a una sempre efficace leva operativa, sono anche superiori alle nostre aspettative in termini di Ebitda margin”.
È con queste parole che Marco Carreri, Ad di Anima Holding, ha commentato i risultati del primo trimestre 2019.
Anima, nel primo trimestre 2019, ha registrato ricavi pari a 80,4 milioni (-13,1% rispetto al periodo di confronto).
Diminuzione attribuibile principalmente alla contrazione delle commissioni nette d’incentivo a 4,1 milioni (-72,8% a/a). In lieve calo le commissioni nette di gestione a 70,1 milioni (-1% rispetto al primo trimestre 2018).
I costi operativi si sono attestati a 33,3 milioni (+29,5% rispetto al periodo di confronto), al cui interno sono incluse le rettifiche di valore nette delle attività materiali e immateriali (13,3 milioni; 4,2 milioni nei primi tre mesi del 2018). La variazione più significativa delle rettifiche è dovuta agli ammortamenti, di competenza del periodo, riferiti agli intangibili a vita utile definita individuati nell’ambito dell’acquisizione di Aletti Gestielle Sgr.
Invece, sia le spese amministrative sia il costo del personale sono diminuiti rispettivamente a 9,5 milioni (-6,5% a/a) e a 11,2 milioni (-5,2% rispetto al primo trimestre 2018).
Tali dinamiche hanno portato a un risultato di gestione pari a 47,1 milioni (-29,5% rispetto al periodo gennaio-marzo 2018).
Il periodo si è chiuso con un utile netto reported di 27,4 milioni (-39% rispetto ai primi tre mesi del 2018).
Invece, l’utile netto “normalizzato”, depurato dai costi/ricavi straordinari e dai suddetti ammortamenti di intangibili a vita definita, si è attestato a 38,2 milioni (47,7 milioni nel periodo di confronto).
Dal lato patrimoniale, al 31 marzo 2019 L’indebitamento finanziario netto risulta pari a 279,9 milioni (311,6 milioni a fine 2018).