Banche (-2,7%) – Lettera sulle Big Cap

Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso del 2,7% e allineato all’analogo europeo (-2,8%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (-1,8%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, alimentate dall’aumento dell’incertezza sul fatto che Stati Uniti e Cina possano arrivare ad un accordo commerciale, dopo che il presidente americano, Donald Trump, ha annunciato il raddoppio dei dazi su 200 miliardi di import cinesi a partire da oggi, in attesa degli esiti degli ultimi colloqui.

Per quanto riguarda l’Italia, la stima preliminare dell’Istat ha messo in luce che nel primo trimestre 2019 il Pil è salito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, dopo che gli ultimi due trimestri del 2018 avevano registrato una leggere contrazione (entrambi -0,1%), causando l’ingresso in recessione tecnica.

Le nuove proiezioni sulla crescita e sui saldi di finanza pubblica sull’Italia da parte della Commissione Europea per il 2019 hanno ridotto da +0,2% a +0,1% l’aumento del Pil, mentre il rapporto deficit/Pil è previsto salire al 2,5 per cento.

“Il debito italiano è sostanzialmente stabilizzato da anni, con oscillazioni minime”, ha affermato in un’intervista a il Sole 24Ore il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, spiegando che ai rilievi della Commissione UE si risponderà che tra i motivi principali c’è la crisi economica.

L’inquilino del Tesoro, in merito al rapporto deficit/Pil, ha spiegato che il tetto del 3% “non è mai stato davvero in discussione”.

Il comparto bancario, anche per effetto dell’ulteriore allargamento dello spread Btp-Bund in area 275 pb (fonte Mts Markets) ha subito una nuova battuta d’arresto, mentre sta per concludersi la tornata delle trimestrali.

In rosso tutti titoli del Ftse Mib, inclusa UniCredit (-2,7%), nonostante la trimestrale migliore delle attese. Scende Banco Bpm (-8,2%), i cui conti del primo trimestre, se da un lato hanno messo in evidenza una debolezza dei ricavi, attesi in ripresa nei prossimi mesi, dall’altro ha evidenziato il significativo miglioramento della posizione patrimoniale e della qualità dell’attivo.

Sul Mid Cap lettera su Credem (-1,6%) e Popolare Sondrio (-2,4%), i cui cda ieri hanno approvato i conti del primo trimestre. Vendite su Mps (-4,4%), i cui conti sono stati inferiori alle stime. Resiste Creval (0,0%), dopo i risultati trimestrali migliori delle attese, nonostante il calo del giro d’affari.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, con BlackRock che ha deciso di ritirarsi dall’acquisto della banca e con la Bce che osserva da vicino la situazione, mentre sembra profilarsi l’intervento pubblico.

Rallenta ancora Banca Finnat (-1,8%), il cui cda approverà i conti del primo trimestre la prossima settimana.