Nei primi tre mesi del 2019 il gruppo Falck Renewables ha registrato ricavi in crescita su base annua del 15% a 105,9 milioni.
Un incremento dovuto principalmente a variazioni nel perimetro di consolidamento per effetto dell’acquisizione di alcune società italiane e di parchi eolici in Usa e Francia (circa 4,9 milioni), al maggior volume di energia ceduta da parte di Falck Renewables Energy (circa 4,1 milioni) e ai maggiori ricavi da curtailment nel Regno Unito (circa 4,1 milioni).
Dal breakdown ricavi per settore di attività emerge che il solo business eolico ha contribuito per circa il 72% al fatturato totale con 76,7 milioni, beneficiando dell’aumento dei prezzi di cessione dell’energia elettrica da fonte eolica e dei maggiori ricavi da curtailment nel Regno Unito (4,1 milioni).
Un andamento che ha tuttavia risentito della minor produzione di energia (-3% a 588 GWh), nonostante la maggiore capacità installata derivante dalle acquisizioni di impianti eolici in Francia (56 MW) a marzo 2019.
Nel trimestre in esame il gruppo ha prodotto globalmente da tutte le tecnologie 676 GWh, in calo del 2 per cento.
A livello di risultati operativi, l’Ebitda è salito del 15% a 63,0 milioni, con il relativo margine stabile al 59,5% rispetto al periodo di confronto. L’Ebitda ha beneficiato dell’adozione dell’IFRS 16 (leasing) per 1,4 milioni.
Dopo essere stati spesati maggiori ammortamenti e svalutazioni anche in conseguenza dell’applicazione dell’IFRS 16 (+17,1% a 19,1 milioni), l’Ebit aumenta del 14,1% a 43,9 milioni.
Gli oneri finanziari netti salgono del 2,4% a 10,1 milioni, mentre i proventi da partecipazioni si incrementano di 400mila euro a 1,5 milioni.
Il risultato ante imposte è balzato del 18,6% a 35,3 milioni. L’applicazione dell’IFRS 16 ha avuto ha avuto un effetto negativo sull’utile prima delle imposte di 600mila euro.
Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2019 si esprime in 675,1 milioni, in aumento di 128 milioni rispetto a fine dicembre 2018. Al netto dell’applicazione dell’IFRS 16 ammonterebbe a 564,5 milioni, con un incremento di circa 17 milioni.
Al netto del fair value dei derivati, tale importo peggiora di 129 milioni a 637,8 milioni, 564,5 milioni al netto dell’applicazione del principio IFRS 16.
Gli investimenti tecnici nei primi tre mesi del 2019 sono stati pari a 45,1 milioni, a fronte dei 7,1 milioni del periodo di confronto, di cui 43,2 milioni hanno riguardato essenzialmente le attività materiali per 43,2 milioni, tra cui l’acquisto del 100% di società titolari di 5 parchi eolici in esercizio in Francia (21,9 milioni) e la costruzione di parchi eolici in Svezia (18,9 milioni).
Confermata la guidance per il 2019, con l’Ebitda consolidato che dovrebbe attestarsi sui 184 milioni, il risultato netto superare i 30 milioni e l’indebitamento finanziario netto aumentare a circa 737 milioni.