Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un rosso del 3% e in linea all’omologo europeo (-2,6%), risentendo del nuovo stop del comparto bancario (-2,7%) e facendo peggio del Ftse Mib (-1,8%).
Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, innescati dai dubbi sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, dopo che l’inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, ha annunciato che raddoppierà le tariffe su 200 miliardi di import cinesi a partire da oggi, aspettando i risultati degli ultimi summit.
In merito all’Italia, la stima preliminare dell’Istat ha evidenziato che nei primi tre mesi del 2019 il Pil è cresciuto dello 0,2% rispetto al periodo precedente, dopo che gli ultimi due trimestre del 2018 avevano messo in luce una lieve flessione (tutti e due a -0,1%), determinando l’entrata in recessione tecnica.
Le nuove stime sulla crescita e sui saldi di finanza pubblica sull’Italia da parte della Commissione Europea per il 2019 hanno limato da +0,2% a +0,1% l’aumento del Pil, mentre il rapporto deficit/Pil è atteso aumentare al 2,5 per cento.
“Il debito italiano è sostanzialmente stabilizzato da anni, con oscillazioni minime”, ha dichiarato in un’intervista a il Sole 24Ore l’inquilino del Tesoro, Giovanni Tria, precisando che ai rilievi della Commissione UE si risponderà che tra i motivi principali c’è la crisi economica.
Il ministro dell’Economia, in merito al rapporto deficit/Pil, ha sottolineato che il tetto del 3% “non è mai stato davvero in discussione”.
La seduta negativa del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, tra i quali scattano i realizzi su Azimut (-5,9%) nel Ftse Mib dopo il rally dell’ultimo periodo, con i conti del primo trimestre che hanno confermato le attese positive. Male Anima tra le Mid Cap (-4,5%), dopo i deboli risultati del primo trimestre e il deludente dato sulla raccolta netta di aprile.
Tra le Mid Cap ancora in rosso Banca Ifis (-2,4%), con i conti del primo trimestre che hanno messo in luce ricavi e utile netto in calo. Lettera su doBank (-2,4%), il cui cda ha approvato i risultati ieri. Limita il calo Cerved (-0,4%), che ha registrato una trimestrale con ricavi e margini in crescita.
In controtendenza Nexi (+0,2%), il cui cda si riunisce oggi per approvare i conti del primo trimestre.
Tra le Small Cap resiste Banca Intermobiliare (0,0%), con Claudio Moro nominato nuovo Ad e in attesa dei conti della prossima settimana. In flessione DeA Capital (-0,8%), i cui risultati trimestrali hanno messo in luce un NAV sostanzialmente stabile.