SIT ha presentato i risultati dei primi tre mesi del 2019, che evidenziano una diminuzione del 7,6% del giro d’affari consolidato a 80,6 milioni (-8,8% a cambi costanti).
Nel dettaglio, la divisione Smart Gas Metering ha riportato un incremento dei ricavi a 17,7 milioni (+9,6%), grazie alla crescita di quota di mercato e all’andamento del piano di rollout dei contatori residenziali in Italia.
Lo sviluppo in questo business non è riuscito a controbilanciare il calo riscontrato nella divisione Heating a 62,1 milioni (-11,7%), che si confronta con un 1Q 2018 su cui avevano influito positivamente le politiche di incentivazione e le nuove normative attuate in Cina e Turchia.
Le vendite della divisione sono infatti diminuite sia in Europa (-19,4% a 32,1 milioni) sia in Asia/Pacifico (-18,8% a 5,4 milioni), oltre che in Italia (-12,2% a 10,9 milioni), che aveva anch’essa goduto di una performance eccezionale nel 2018. In crescita invece il mercato americano (+19,4% a 13,7 milioni).
Nella gestione operativa l’Ebitda si è ridotto del 9,6% a 12,5 milioni, con un’incidenza sul fatturato del 15,5% (-30 basis point).
I benefici dell’IFRS 16 (0,7 milioni) e il miglioramento della performance operativa e dei costi di produzione (1,2 milioni) non sono stati in grado di assorbire l’effetto della riduzione dei volumi (-1,7 milioni) e di prezzo (-0,9 milioni) nella divisione Smart Gas Metering.
L’Ebit è sceso del 24% a 7,1 milioni, con un margine dell’8,9% (-190 basis point), per effetto degli ammortamenti addizionali derivanti dal piano straordinario di investimenti attuato lo scorso anno. In questo caso, l’impatto positivo dell’IFRS 16 è pari a 0,2 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è salito a 91 milioni rispetto ai 71,3 milioni di fine 2018.
Infine, il management ha confermato le proprie stime, che prevedono ricavi e marginalità sostanzialmente stabili sui livelli del 2018.