Continuano le vendite sul comparto bancario a Piazza Affari nella mattinata odierna nella prima seduta della settimana. Intorno alle 10:20 il Ftse Italia Banche registra un calo dello 0,9%, dopo avere lasciato sul terreno il 7,6% nell’ottava appena archiviata.
Le performance risente dell’ulteriore allargamento dello spread fino in area 280 pb dai 275 punti base della scorsa settimana (fonte Mts Markets), causato anche dagli scontri in seno al Governo, al momento riguardanti il decreto sicurezza bis.
L’attenzione del mercato resta focalizzata sui conti pubblici italiani dopo che la Commissione Europea ha ulteriormente ridotto le stime di crescita sul Pil per il 2019 dal +0,2% al +0,1%, mentre il rapporto deficit/Pil, dovrebbe salire al 2,5 per cento. Il rapporto debito pubblico/Pil viene visto al 133,7 per cento.
In estrema sintesi, la Commissione UE vede l’economia tricolore in una fase di lenta ripresa, con un alto squilibrio dei saldi dei conti pubblici. Il Governo italiano ha però minimizzato il tutto.
Ad acuire la situazione anche le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, considerando la nuova escalation di tensioni commerciali tra Usa e Cina, in attesa degli incontri tra i rispettivi rappresentanti in programma oggi.
Lettera su tutti i titoli del Ftse Mib, con Ubi (-1,5% a 2,61euro), Banco Bpm (-1,5% a 1,75 euro), Intesa Sanpaolo (-0,6% a 2,15 euro) Mediobanca (-0,6% a 9,06 euro), UniCredit (-1% a 11,09 euro) e Bper (-0,3% a 3,95 euro).
Stesso copione sul Mid Cap, con Mps (-1,1% a 1,20 euro), Credem (-0,8% a 4,79 euro), Creval (-1,5% a 0,0678 euro) e Popolare Sondrio (-2,5% a 2,22 euro).