Dopo che BlackRock ha deciso di sfilarsi dall’acquisto di Carige diventa verosimile l’intervento statale tramite una ricapitalizzazione precauzionale già predisposta dal Governo.
Lo sottolinea l’agenzia Moody’s in un report visionato dalla stampa, nel quale ricorda che il fondo americano ricordando era l’unico investitore privato rimasto in corsa per l’istituto ligure, e la sua retromarcia “non promette bene per gli sforzi di una ristrutturazione delle banca senza soldi pubblici”.
L’agenzia di rating ha fatto presente che possono delinearsi altri scenari per rimettere in carreggiata Carige, come per esempio la fusione con un “partner forte”, anche se “i motivi che hanno portato BlackRock ad abbandonare l’operazione potrebbero scoraggiare anche altri investitori”, spiega Moody’s.
L’amministrazione straordinaria di Carige avrà termine il 30 settembre e ciò “lascia un po’ di tempo per elaborare una soluzione privata alternativa”, sottoilinea Moody’s.
Carige, anche se ci fosse la conversione del bond subordinato di 318,2 milioni in azioni da parte dello Schema Volontario del Fitd, necessiterebbe di altre risorse per portare a termine la ricapitalizzazione da 630 milioni prevista nel piano predisposto dai commissari, precisa Moody’s.
Si ricorda che il decreto dell’esecutivo sulla ricapitalizzazione precauzionale mette a disposizione fino a 1 miliardo per acquistare azioni della banca, il che “a nostro avviso significa di fatto una nazionalizzazione”, spiega l’agenzia.
Un’eventualità del genere sarebbe positiva per i depositanti e i senior bondholder, assumendo che questi ultimi non subiranno il ‘burder sharing’ ma è “probabilmente negativo” per i creditori subordinati, sottolinea Moody’s.