Banca Sistema ha archiviato il primo trimestre 2018 con un margine di intermediazione pari a 19,3 milioni (+6,6% a/a), mentre l’utile netto è sceso a 4,5 milioni (-4,3% rispetto al primo trimestre 2018).
Il primo trimestre 2019 di Banca Sistema è stato contraddistino da una crescita del giro d’affari.
L’utile netto, invece, ha subito una flessione a causa della crescita dei costi operativi e delle rettifiche su crediti.
Si segnala che, da aprile 2019, a seguito della finalizzazione dell’acquisizione di Atlantide., Banca Sistema consolida l’attività di origination diretta effettuata tramite la rete di agenti e mediatori convenzionati con la società stessa.
Il margine di intermediazione, nel primo trimestre 2019, è salito a 19,3 milioni (+6,6% a/a), supportato dall’andamento positivo di tutte le componenti core.
Il margine di interesse è cresciuto a 14,7 milioni (+7,2% su base annua), grazie alla crescita degli impieghi sia del factoring che della cessione del quinto, oltre che al maggiore contributo del portafoglio titoli. Il contributo complessivo da interessi di mora azionati è pari a 4 milioni (4,8 milioni nel primo trimestre 2018).
Al 31 marzo, l’outstanding factoring ha raggiunto 1.820 milioni (+22% a/a), mentre il turnover è salito a 639 milioni (+27% rispetto al periodo di confronto). Con riferimento al business della cessione del quinto, l’outstanding è cresciuto a 708 milioni (+35,8% rispetto ai primi tre mesi del 2018).
Le commissioni nette sono aumentate a 4 milioni (+12,5% su base annua), sostenute dalla crescita di quelle generate dal factoring.
I costi operativi sono cresciuti a 8,6 milioni (+8,6% a/a). I costi per il personale sono saliti a 4,9 milioni (+2,8% rispetto allo stesso periodo del 2018) per l’incremento del numero delle risorse. Gli altri costi sono aumentati a 5,9 milioni (+13,9% rispetto al primo trimestre 2018), a causa delle maggiori spese legali e di consulenza.
Dopo rettifiche su crediti più che raddoppiate a 2,6 milioni per l’evoluzione degli impieghi nel factoring verso la PA, il risultato netto di gestione si è fissato a 5,9 milioni (-16,7% rispetto al periodo di confronto).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 4,5 milioni (-4,3% rispetto al primo trimestre 2018), a cui hanno contribuito 0,6 milioni riconducibili alla cessione del 10% di Axactor Italy.
Dal lato patrimoniale, a fine marzo gli impieghi salgono a 3.807 milioni (+23,2% rispetto al 31 dicembre 2018), spinti dall’incremento degli impieghi sul factoring e sulla cessione del quinto dello stipendio/pensione.
La raccolta aumenta a 3.596 milioni (+24% rispetto a fine 2018), trainata dalla crescita di quella da clientela a 2.774 milioni (+46,1% rispetto al 31 dicembre 2018).
Sul fronte della solidità patrimoniale, al 31 marzo 2019 il Cet1 si attesta al 10,6% (11% a fine 2018).