Biesse ha chiuso i primi tre mesi del 2019 con ricavi in aumento del 4,1% a 169 milioni. A livello di aree geografiche, le vendite sono aumentate in Europa Occidentale (+15,1%) e in Nord America (+32,6%), mentre sono diminuite in Europa Orientale (-4,1%) e in Asia Pacifico (-20,6%).
L’Ebitda è diminuito del 4,5% a 18,9 milioni con una marginalità all’11,2% (-100 punti base), complice l’aumento dei costi per materie prime e del personale, mentre l’IFRS 16 ha avuto un impatto positivo di 1,2 milioni
L’Ebit è sceso del 23% a 10,7 milioni con un’incidenza sul fatturato al 6,3% (-220 punti base), anche per effetto di maggiori ammortamenti.
Il periodo si è chiuso con una riduzione dell’utile netto del 20,9% a 5,6 milioni, complice anche un aumento degli oneri finanziari netti soprattutto in relazione all’incremento degli oneri su cambi.
Dal lato patrimoniale, la liquidità netta è pari a 9,7 milioni, in calo rispetto ai 25,4 milioni al 31 dicembre 2018 per effetto della normale stagionalità del business. Includendo l’impatto dell’IFRS 16, la posizione finanziaria netta risulta negativa per 16,7 milioni
In contrazione l’entrata ordini, con un decremento del 9,5% su base annua, per effetto dell’incertezza del quadro macroeconomico mondiale. Più contenuta la diminuzione del portafoglio ordini (-1,4%), che al 31 marzo 2019 si attesta a 223 milioni.