Ne primo trimestre 2019 il gruppo ha contabilizzato ricavi pari a 325,3 milioni, in calo dell’1% su base annua.
Dalla ripartizione per segmento di attività si rileva che il maggior contributo deriva dallo Street Market (ristoranti e hotel non appartenenti a gruppi o catene), che ha registrato un fatturato di 198,4 milioni, in flessione dello 0,3% su base annua, penalizzato dalla Pasqua, che quest’anno era in calendario nel secondo trimestre.
Il business National Account (operatori della ristorazione commerciale strutturata e della ristorazione collettiva) ha consuntivato un fatturato pari a 74,9 milioni (77,5 milioni nel 2018), mentre le vendite ai clienti della categoria Wholesale si sono attestate a 56 milioni (56,2 milioni nel 2018).
L’Ebitda è aumentato del 5,4% a 17,3 milioni; escludendo l’effetto dell’applicazione del principio contabile IFRS 16, è stato pari a 15,1 milioni (-7,9%).
L’Ebit è diminuito del 9,3% a 10,7 milioni. Depurato del suddetto principio contabile tale aggregato si è attestato a 10,6 milioni (-10,2%).
Il periodo in esame si è chiuso con un utile netto di 6,6 milioni, con un effetto dell’IFRS 16 pari a -0,2 milioni, a fronte dei 7,4 milioni del primo trimestre 2018.
Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si esprime in 227 milioni; depurato dell’IFRS 16 si è attestato a 169,5 milioni, al di sopra dei 156,7 milioni a fine 2018.
La società segnala che le vendite alla principale categoria dei clienti dello Street Market nei primi quattro mesi del 2019 hanno registrato una crescita del 4% e riposizionano le vendite ai clienti della “Ristorazione commerciale e collettiva” (clienti delle categorie “Street Market” e “National Account”) in linea con gli obiettivi di crescita per l’anno.