Nella prima seduta della settimana l’indice settoriale della moda arretra del 3,8 per cento. Performance inferiore a quella del corrispondente indice europeo di confronto (-1,3%).
A catalizzare l’attenzione degli operatori restano le vicende commerciali tra Usa e Cina, con quest’ultima che ha deciso di rispondere ai recenti dazi imposti dal presidente statunitensse, Donald Trump. Infatti, dal prossimo 1° giugno Pechino alzerà al 25% i dazi su prodotti americani per 60 miliardi di dollari.
Nel Ftse Mib prevalgono le vendite con Salvatore Ferragamo, in calo del 2,6 per cento. Questa sera, a mercati chiusi, il board svelerà il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2019.
Secondo le stime raccolte da Bloomberg, i ricavi sono attesi a 314,7 milioni e la gesstione operativa in miglioramento.
Moncler ha lasciato sul terreno il 4,5 per cento. Da inizio anno le quotazioni hanno messo a segno un +21,1 per cento.
Segno negativo anche tra le Mid Cap con Tod’s e Brunello Cucinelli in calo rispettivamente dell’1,7% e del 3,5 per cento.
La migliore delle Small Cap è stata Zucchi (+4,1%), che da inizio 2019 ha guadagnato oltre il 5 per cento. Ieri sera a mercati chiusi il board ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2019, chiuso con un fatturato consolidato in calo del 5,1% a 17,8 milioni, rispetto ai 18,7 milioni del pari periodo 2018.
Fanalino di coda Geox (-13,3%), fresca del dato sul fatturato consolidato del primo trimestre 2019, che evidenzia ricavi per 260,9 milioni, in calo dell’1,3% rispetto al pari periodo dell’esercizio precedente (-1,6% a cambi costanti).
Le vendite potrebbero essere state alimentate anche le parole delll’amministratore delegato di Geox, Matteo Mascazzini, durante la conference call di commento a suddetti risultati.
Il manager ha infatti preannunciato che a fronte dei mercati ancora difficili e di sfide decisamente importanti, sarà ancora più critico perseguire con determinazione gli obiettivi fissati dal Piano Strategico 2019-2021.
