I ricavi del Gruppo Landi Renzo nei primi tre mesi dell’esercizio 2019 sono stati pari a 43,8 milioni, in aumento del 4,2% rispetto ai 4,5 milioni del corrispondente periodo del 2018, grazie soprattutto al buon andamento del canale OEM.
I ricavi delle vendite sul canale After Market sono risultati in calo a 23,9 milioni (24,8 milioni nel primo trimestre 2018), principalmente per effetto della situazione in cui versa il mercato brasiliano, che si prospetta però in ripresa già a partire dal secondo trimestre 2019.
Questa performance è stata più che compensata dal canale OEM, in crescita del 15,9% rispetto a quelli consuntivati nel primo trimestre del 2018, a seguito di una crescita del portafoglio ordini per primarie case automobilistiche europee, delle quali Landi Renzo è da anni partner strategico, per lo sviluppo e ampliamento della loro offerta green con motori bifuel a GPL.
Per quanto riguarda le prospettive commerciali, il portafoglio ordini del settore Automotive sta confermando le incoraggianti opportunità per il settore “green”, sia per quanto concerne il canale distributivo OEM, che per quello After Market.
Con riferimento alla distribuzione geografica dei ricavi, il Gruppo nei primi tre mesi del 2019 ha realizzato il 79,8% del fatturato consolidato all’estero, riconfermando la forte vocazione internazionale del Gruppo. In particolare:
- l’Italia pari al 20,2% del fatturato complessivo (18,8% nel primo trimestre 2018) è in crescita del 11,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente;
- il resto d’Europa rappresenta il 51,3% delle vendite complessive (45,4% nel primo trimestre 2018), in aumento del 17,8% principalmente per l’incremento delle vendite sul canale OEM verso alcune primarie case automobilistiche, che stanno puntando su motori bifuel a GPL;
- le vendite conseguite nei primi tre mesi nel continente americano, pari a 4,1 milioni, registrano un decremento del 26,8%, sostanzialmente ascrivibile all’attuale situazione del mercato brasiliano a seguito della riduzione del prezzo del petrolio. È comunque attesa una ripresa su tale mercato già nel corso del secondo trimestre 2019.
- i mercati dell’Asia e resto del Mondo sono in lieve calo (19,1% del fatturato complessivo, rispetto a 22,4% nei primi tre mesi del 2018), sostanzialmente dovuta all’inasprirsi delle sanzioni commerciali verso l’Iran ed alla riduzione del prezzo del petrolio.
L’Ebitda è risultato positivo per 5,4 milioni (12,3% del fatturato), in crescita del 4,3% rispetto ai 4,5 milioni al primo trimestre del 2018. Il periodo è stato caratterizzato da maggiori vendite sul canale OEM, che in genere presenta livelli di marginalità inferiori rispetto al canale di vendita After Market ed ha beneficiato di 0,6 milioni derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS 16 Lease.
L’Ebit è cresciuto del 21,1% da 1,9 milioni (4,5% dei ricavi) a 2,3 milioni (5,2% del fatturato) e questo, insieme a minori oneri finanziari netti (da -2,0 milioni a -0,8 milioni) e un minor carico fiscale (da 1,1 milioni a 0,9 milioni) ha determinato il ritorno all’utile per 0,76 milioni rispetto alla perdita netta di 1,2 milioni del primo trimestre 2018.
Il settore Gas Distribution e Compressed Natural Gas, classificato come “joint venture” e contabilizzato con il metodo del patrimonio netto, ha realizzato vendite nette consolidate per 12,5 milioni (+26,1% rispetto al 31 marzo 2018), un Ebitda adjusted positivo e pari a 0,3 milioni (negativo per 1,0 milioni al 31 marzo 2018) ed una perdita dopo le imposte di sempre di 0,3 milioni (perdita di 1,0 milioni al 31 marzo 2018).
Al 31 marzo 2019 l’equity era pari a 60,6 milioni (59,6 milioni al 31 dicembre 2018) mentre l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 59,7 milioni (52,9 milioni al 31 dicembre 2018).
Per quanto riguarda la prevedibile evoluzione della gestione il management conferma che i ricavi del 2019 sono attesi tra i 185 milioni e i 190 milioni, con un margine Ebitda adjusted di circa 27 milioni.
I di Gas Distribution e Compressed Natural Gas sono attesi in crescita tra i 65 milioni e i 70 milioni con un margine Ebitda adjusted di circa 8 milioni.