Il Cda di Mediaset ha approvato i dati del primo trimestre 2019, chiuso con ricavi netti consolidati pari a 718,2 milioni rispetto agli 839,2 milioni del primo trimestre 2018 (-14,4%).
Il fatturato in Italia è stato pari a 492,1 milioni rispetto ai 609,6 milioni del pari periodo 2018, mentre in Spagna è ammontato a 226,1 milioni (229,6 milioni nel 1Q 2018).
In entrambi i Paesi i ricavi hanno avvertito il rallentamento del mercato pubblicitario mentre in Italia l’offerta pubblicitaria non ha compreso eventi rilevanti come il grande calcio free e pay della Serie A e della Champions League,
I costi operativi, inclusi gli ammortamenti e le svalutazioni di diritti e di altre immobilizzazioni sono ammontati a 639,7 milioni (810,5 milioni del primo trimestre 2018).
In Italia, in particolare, i costi sono diminuiti a 480,3 milioni rispetto ai 644,6 milioni del 1Q 2018 principalmente per effetto della cessazione dei contratti calcio pay, attivi invece nella prima parte dello scorsoesercizio.
In Spagna i costi operativi sono stati pari a 159,5 milioni in calo dai 166 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente grazie soprattutto alle politiche di ottimizzazione nell’area contenuti.
L’Ebit è salito a 78,5 milioni dai 28,7 milioni del primo trimestre 2018. In Italia l’Ebit è positivo per 11,9 milioni (-35 milioni del pari periodo 2018), invece, in Spagna il dato aumenta a 66,6 milioni rispetto ai 63,6 milioni del 1Q 2018.
Infine, l’utile netto consolidato è pari a 39,8 milioni in aumento rispetto ai 3,5 milioni conseguiti nello stesso periodo del 2018.
Al 31 marzo 2019 l’equity era pari 2,9 miliardi in linea con il dato al 31 dicembre 2018, mentre l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 792 milioni (736 milioni al 31 dicembre 2018, al netto dei 140,6 milioni derivanti dell’applicazione dell’IFRS 16 riguardo alla contabilizzazione dei contratti di locazione operativa).
Secondo il management l’andamento della raccolta pubblicitaria italiana del 2Q 2019 dell’esercizio su basi comparabili (al netto degli effetti derivanti dalla cessazione dell’offerta calcio a pagamento e del contributo degli eventi Mondiali di calcio 2018) dovrebbe mantenersi in linea conquella del primo trimestre.
Nello stesso periodo i risultati economico-finanziari continueranno a beneficiare degli impatti del processo di “digital trasformation” delle attività Pay italiane, con un rafforzamento del trend dicrescita dei margini economici e della generazione di cassa del gruppo rispetto al 2018.