Banca Finnat ha chiuso il primo trimestre 2019 con un margine di intermediazione pari a 16,8 milioni (+4,8% rispetto al periodo di confronto) Il periodo si chiude in utile per 2,9 milioni (+114,3% annuo), grazie anche a riprese di valore su crediti.
Il primo trimestre 2019 di Banca Finnat è stato contraddistinto da una crescita del giro d’affari e, soprattutto, dell’utile netto.
Il margine di intermediazione, nei primi tre mesi del 2019, è salito a 16,8 milioni (+4,8% a/a).
Il margine di interesse è cresciuto a 3,8 milioni (+56,8% su base annua), grazie al positivo contributo delle operazioni sul portafoglio di proprietà in titoli e alla crescita del margine di interesse sui finanziamenti alla clientela.
Le commissioni nette sono scese a 11,9 milioni (-4% rispetto al periodo di confronto), per il venire meno di operazioni non ricorrenti realizzate nel primo trimestre 2018.
I costi operativi sono saliti a 12,7 milioni (+7,2% rispetto ai primi tre mesi del 2018). I costi del personale sono aumentati a 9,4 milioni (+9,7% a/a), mentre gli altri costi operativi sono rimasti sostanzialmente in linea a 3,3 milioni (+0,9% su base annua).
Dopo avere contabilizzato riprese di valore su crediti per 1,4 milioni (rettifiche per 0,5 milioni nel primo trimestre 2018, il risultato netto di gestione si è attestato a 5,5 milioni (+50,5% a/a).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 2,9 milioni, più che raddoppiato rispetto ai primi tre mesi del 2018.
Dal lato patrimoniale, a fine marzo 2019 gli impieghi aumentano a 1.885 milioni (+2,7% rispetto al 31 dicembre 2018), al cui interno i crediti verso la clientela ammontano a 1.422 milioni (+3,4% rispetto a fine 2018).
La raccolta sale a 1.706 milioni (+3% rispetto al 31 dicembre 2018), al cui interno quella da clientela si attesta a 1.677 milioni (+4% rispetto a fine 2018).
Sul fronte della solidità patrimoniale, al 31 marzo 2019 il Cet1 si fissa al 29,2% (29,8% al 31 dicembre 2018).