Tentativo di rimonta per il comparto bancario a Piazza Affari. Intorno alle 14:45 il Ftse Italia Banche registra un rialzo dell’1%, dopo avere lasciato sul terreno quasi il 5,7% nelle sedute precedenti.
Il tentativo di recupero è favorito dal restringimento dello spread Btp-Bund in area 283 pb dopo che ieri aveva superato i 290 pb (fonte Mts Markets), con gli investitori nuovamente preoccupati sulla tenuta futura dei conti pubblici italiani.
“Il nervosismo dei mercati, che si legge nelle oscillazioni dello spread, è ingiustificato ma comprensibile alla vigilia di queste importanti elezioni europee. Ingiustificato perché gli obiettivi di finanza pubblica del Governo sono quelli proposti dal Governo stesso e approvati dal parlamento con il Documento di economia e finanza”, ha affermato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.
“Il Governo è al lavoro perché questi obiettivi siano raggiunti nel quadro di una politica di sostegno alla crescita e all’occupazione”, ha aggiunto l’inquilino del Tesoro.
“In questo momento che lo spread è salito c’è una preoccupazione, lo stiamo monitorando, questo non significa che dobbiamo essere ossessionati dall’indice spread ma è da tenere sotto occhio e dobbiamo augurarci che scenda quanto prima”, ha dichiarato alla stampa il premier, Giuseppe Conte.
In precedenza, il vice premier Matteo Salvini aveva affermato che il Governo potrebbe oltrepassare il limite del 3% del rapporto deficit/Pil e del 130-140% del rapporto debito/Pil per fare scendere la disoccupazione.
Denaro su tutti i titoli del Ftse Mib, con Ubi (+1,4% a 2,54 euro), Banco Bpm (+2% a 1,74 euro), Intesa Sanpaolo (+1% a 2,15euro), Mediobanca (+1,5% a 8,83 euro), Bper (+1,8% a 3,94 euro) e, più arretrata, UniCredit (+0,4% a 10,68 euro).
Sul Mid Cap, in evidenza Mps (+1,8% a 1,18 euro) e Popolare Sondrio (+1% a 2,10 euro). Più staccato Creval (+0,3% a 0,0678 euro), mentre si muove in controtendenza Credem (-0,4% a 4,71 euro).