Nel primo trimestre 2019, comunque non significativo ai fini dei risultati annuali per stagionalità business, il gruppo ha consuntivato ricavi pari a 38,7 milioni, in diminuzione del 8,4% a/a.
L’Ebitda ha segnato un contrazione del 7,1% a 4,2 milioni mentre l’Ebit è diminuito del 54,5% a 1 milione, in presenza di ammortamenti e svalutazioni saliti del 39,3 per cento.
Il saldo della gestione finanziaria è passato da un valore sostanzialmente nullo a proventi per 0,3 milioni.
Suddette dinamiche si sono riflesse sull’utile netto, che è diminuito del 44,6% a 0,7 milioni.
Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 59,3 milioni, importo che include un effetto IFRS 16 per 5,7 milioni. Escludendo tale effetto, l’aggregato sarebbe stato pari a 53,6 milioni, in crescita di 8,5 milioni rispetto ai 45,1 milioni al 31 dicembre 2018.
Per il 2019 la società si attende, a parità di perimetro, un sostanziale consolidamento dei ricavi da agrofarmaci del 2018, con attese di importante crescita nel medio termine grazie in particolare al nuovo fungicida Fluindapyr.
Pertanto conferma l’obiettivo di un fatturato intorno ai 200 milioni nel medio termine, anche cogliendo opportunità di crescita per linee esterne, con una migliore definizione della propria asset allocation.