“Nel 2018 abbiamo avuto una buona vendemmia, in termini sia di quantità che di qualità; abbiamo registrato una crescita dei ricavi, nonostante cambi penalizzanti e impattanti anche sulla redditività, che comunque resta elevata”. Ha dichiarato Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, in occasione del rilascio dei dati 2018”. I ricavi aumentano dell’1,5% a 65,3 milioni (+3,4% a cambi costanti), con oltre il 78% realizzato all’estero, seguiti da un Ebitda sceso a 12,3 milioni (-5,5%) e un Ebit a 9 milioni (-9,3%) con una marginalità comunque elevata. Per il 2019 come indicato dal management “sussistono elementi che rendono in qualche modo più difficoltosa la prevedibilità della gestione”. Nell’ultimo anno il titolo ha sofferto lasciando sul terreno il 14,3%, rispetto al 6,9% del Ftse Aim, viaggiando ora in area 3,9 euro.
Masi Agricola, azienda vitivinicola radicata in Valpolicella Classica che produce e distribuisce vini di pregio, è oggi uno dei produttori italiani di vini pregiati più conosciuti al mondo grazie all’impiego di uve e metodi autoctoni e a una continua attività di ricerca e sperimentazione.
I suoi vini e in particolare i suoi Amaroni sono pluripremiati dalla critica internazionale. Il modello imprenditoriale del gruppo coniuga l’alta qualità e l’efficienza con l’attualizzazione di valori e tradizioni del proprio territorio.
Tale visione porta Masi a contraddistinguersi non solo per il core business, ma anche per la realizzazione di progetti di sperimentazione e ricerca in ambito agricolo e vitivinicolo, per la valorizzazione e la promozione del territorio e del patrimonio culturale delle Venezie, anche attraverso progetti quali Masi Wine Experience e Masi Investor Club.
Il gruppo può contare su una forte e crescente vocazione internazionale: è presente in oltre 130 paesi, con una quota di esportazione dell’80% del fatturato complessivo, una particolare concentrazione in Nord America ed Europa.
La strategia di crescita del gruppo per incrementare il business si basa su tre pilastri: crescita organica attraverso il rafforzamento nei mercati in cui è già protagonista; crescita per linee esterne attraverso un’attenta selezione delle società target; raggiungimento di un contatto più diretto con il consumatore finale (anche attraverso il progetto Masi Wine Experience), dando più pregnanti significati al proprio marchio, internazionalmente riconosciuto.
Il produttore leader di Amarone, proprio grazie all’utilizzo di nuove tecnologie e attraverso analisi scientifiche, a marzo ha presentato il metodo di spumentizzazione “Setàge. Il concetto nasce dalla fusione delle parole “seta” e “perlage” e consiste nell’ottenere bollicine sottili ed eleganti come la seta, grazie a una spumantizzazione lenta, a bassa temperatura controllata (tra il 12 i 14°c) con l’uso di lieviti di selezione aziendale.
Il gruppo, anche negli ultimi mesi ha ricevuto molteplici riconoscimenti e menzioni, nazionali e internazionali, in favore di una vasta gamma di vini. Continua ad essere apprezzata anche l’iniziativa strategica Masi Wine Experience, volta a creare un contatto sempre più diretto con il consumatore finale, che nel 2018 ha visto concretizzarsi l’apertura del Canevel Wine Shop presso la sede di Valdobbiadene e l’apertura del Masi Wine Bar “Al Druscié” a Cortina d’Ampezzo. Salgono così a sette le locations della Masi Wine Experience.
I risultati della gestione 2018 confermano la stabilità del business nonostante le difficoltà del mercato. I ricavi pari a 65,3 milioni registrano una crescita dell’1,5% (+3,4% a cambi costanti), un Ebitda in flessione del 5,5% a 12,3 milioni e un Ebit in calo del 9,3% a 9 milioni, con una marginalità lorda e netta comunque elevata e pari rispettivamente al 18,8% e al 14,1 per cento. L’utile netto segna un aumento del 7,4% attestandosi 7,2 milioni. Sostanzialmente stabile l’indebitamento finanziario netto a 9 milioni.
Conto Economico
Nel 2018 Masi Agricola ha riportato ricavi consolidati pari a 65,3 milioni, in crescita dell’1,5% rispetto al 2017 (+3,4% a cambi costanti), sostenuti in particolare dalle vendite sul mercato domestico.
Nell’esercizio trascorso il gruppo ha operato in un mercato caratterizzato, secondo la rivista web Wine By Numbers di marzo 2019, dalla sostanziale stabilità in valore (-0,1%) dell’esportazione dei vini fermi italiani in bottiglia e un calo di un certo rilievo in termini di volumi (-4,7%). L’insieme dell’export del vino italiano in bottiglia nel 2018 è aumentato del 3,5% in valore (Fonte Federvini), tuttavia l’incremento è quasi totalmente riconducibile ai vini spumanti, che per il gruppo Masi rappresentano ad oggi una linea di prodotto minoritaria e di prezzo mediamente elevato rispetto alla categoria di riferimento.
In calo invece i margini operativi con l’Ebitda diminuito del 5,5% a 12,3 milioni in relazione in particolare ai maggiori costi di pubblicità e promozione effettuati a supporto dei mercati. Analogo l’andamento dell’Ebit (-9,3% a 9,2 milioni) appesantito anche da ammortamenti e svalutazioni aumentati dell’8,4% a 3 milioni. Permane comunque elevata la marginalità lorda e netta, rispettivamente al 18,8% e al 14,1 per cento.
I minori oneri finanziari netti (-15,2% a 0,6 milioni) unitamente a una minore incidenza delle imposte, con un tax rate sceso al 16,7% dal precedente 29,2%, hanno consentito di chiudere l’esercizio con un utile netto aumentato del 7,2% a 7,2 milioni.
Breakdown Ricavi
Di seguito la ripartizione delle vendite per area geografica e per linea di prodotto.
L’azienda vitivinicola della Valpolicella realizzata oltrefrontiera il 78% del giro d’affari consolidato. L’Europa (esclusa l’Italia), con vendite in lieve aumento a 26,7 milioni (+1%), rappresenta il principale mercato di sbocco con il 40,9% dei ricavi complessivi. Il 34,5% è invece realizzato nell’area Americhe, dove tuttavia si registra un calo del 4,5% a 22,6 milioni principalmente per l’effetto dei cambi. In Italia il gruppo realizza il 21,9% del totale, mercato che ha fatto da traino con una crescita del 12,3% a 14,3 milioni, mentre quelli consuntivati in altri paesi cifrano in 1,8 milioni (+10,8%) e rappresentano il 2,8% del totale.
La ripartizione per linea di prodotto evidenzia un lieve calo dei vini Premium, cui fa fronte da contraltare il debole incremento dei vini Top e Classic.
Stato Patrimoniale
Il gruppo presenta un patrimonio netto di oltre 127 milioni a fronte di un indebitamento finanziario netto sostanzialmente invariato rispetto a fine 2017 a 9 milioni.
Ratio
Dall’analisi dei principali indicatori di bilancio emerge la solidità patrimoniale, sia per quanto riguarda la capacità di rimborso del debito, che per il grado di indebitamento.
Soddisfacente anche redditività per gli azionisti con il Roe nel triennio sempre sopra il 5 per cento.
Outlook
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, come indicato dal management “Purtroppo sussistono elementi che rendono in qualche modo più difficoltosa la prevedibilità della gestione: tra gli altri la generale incertezza socio-politica ed economica in parecchi mercati, la volatilità dei mercati finanziari e conseguentemente dei tassi di cambio, l’incrementata prudenza dei clienti negli acquisti”.
Strategia
Masi ha una precisa strategia di crescita che si basa su tre pilastri:
- Crescita organica attraverso il rafforzamento nei tanti mercati dove e già protagonista e, in un mercato maturo, le previsioni del management sono di una crescita organica annua low single digit. Oltrefrontiera l’interesse è rivolto verso Russia, Germania e Stati Uniti, che presentano il più elevato potenziale di sviluppo nel medio termine, senza tralasciare mercati con elevate possibilità, come la Cina;
- La crescita per linee esterne con l’acquisizione di quote in aziende che esprimano un brand, che rappresentino la cultura vinicola del Veneto, quindi fortemente radicate nel territorio, e che producano vini di qualità premium con una complementarietà rispetto alla gamma dei prodotti offerta dal gruppo;
- raggiungimento di un contatto più diretto con il consumatore finale (anche attraverso il progetto Masi Wine Experience), dando più pregnanti significati al proprio marchio, internazionalmente riconosciuto.
Punti di Forza
Reputazione internazionale. Rilevante reputazione, percezione e il gradimento dei propri prodotti da parte della clientela nazionale e internazionale, la quale è influenzata dalla qualità dei vini offerti. Il modello imprenditoriale di Gruppo coniuga l’efficienza dell’attività aziendale con i valori e le tradizioni delle Venezie.
Strategia di crescita basata su tre pilastri. Crescita organica attraverso il rafforzamento nei mercati principali; allargamento dell’offerta di vini legati ai territori e alle tecniche tradizionali, anche attraverso aggregazioni di altre aziende vitivinicole; raggiungimento di un contatto più diretto con il consumatore finale.
Punti di debolezza
Scarsa diversificazione della clientela. La concentrazione delle attività su un numero di clienti comporta la possibilità di un impatto negativo sui risultati del gruppo nel caso in cui il rapporto con uno o più di tali clienti dovesse interrompersi.
Mancata stipula di contratti con distributori. Sebbene con alcuni dei principali distributori il gruppo abbia stipulato accordi che disciplinano termini e condizioni di vendita, in diversi casi tali rapporti non sono regolati da contratti scritti che garantiscono un quantitativo minimo di acquisto da parte dei distributori o eventuali tutele a favore del Gruppo in caso di interruzione del rapporto.
Opportunità
Ingresso in nuovi mercati. La forte presenza sui mercati esteri può consentire al gruppo di cogliere nuove opportunità di crescita non implementabili in Italia.
Minacce
Elevata concorrenza. Il business in cui opera il gruppo è caratterizzato da elevata e dinamica concorrenza di operatori nazionali ed esteri, in particolare provenienti da Francia, Spagna, Cile e Usa. Inoltre, l’industria del vino ha subito un consolidamento significativo nel corso degli ultimi anni e molti concorrenti dispongono di risorse significativamente maggiori rispetto a quelle di Masi, soprattutto per quel che concerne le spese di comunicazione e marketing.
Mutamento delle preferenze dei clienti. Il settore è soggetto al mutamento del gusto dei consumatori e ai cambiamenti delle scelte di spesa finale; il settore può essere inoltre influenzato dal contesto economico dei Paesi in cui viene svolta l’attività, dalla capacità di spesa dei consumatori, nonché dai trend di mercato relativi a diversi tipi di vino.
Regolamentazione. Il business è soggetto alla normativa in tema di disciplinari di produzione, che definiscono i requisiti produttivi e commerciali dei vini DOCG, DOC e IGT, e in materia di tracciabilità, etichettatura e sicurezza dei prodotti che potrebbero portare il gruppo ad adottare standard più severi, sostenendo maggiori costi di adeguamento dei siti produttivi o delle caratteristiche dei prodotti.
Borsa
Masi Agricola è approdata all’Aim a fine giugno 2015 con un prezzo di collocamento di 4,6 euro. Nell’ultimo anno il titolo ha sofferto lasciando sul terreno il 14,3%, rispetto al 6,9% del Ftse Aim, toccando il minimo a 3,5 euro a fine ottobre 2018. L’azione ha poi intrapreso un andamento altalenante rimanendo in area 3,5-3,9 euro. L’andamento delle quotazioni sconta il negativo andamento delle esportazioni dei vini italiani che ha caratterizzato il 2018 e la scarsa visibilità sul prossimo futuro.
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