Panariagroup ha chiuso il primo trimestre con ricavi in crescita del 7,1% a 96,4 milioni (+4,3% a cambi costanti), sovraperformando l’andamento generale dei competitor italiani (+1,4%).
Il fatturato è infatti aumentato in tutte le aree geografiche, ovvero Stati Uniti (+10%) anche grazie all’effetto cambi, negli Altri Mercati Esteri (+14%), in Europa (+5%) e in Italia (+1,8%).
Nella gestione operativa l’Ebitda è però diminuito del 19,2% a 7,5 milioni con un margine sceso al 7,8% (-250 basis point), ancora appesantito dall’incremento delle tariffe energetiche, dalla ridotta produzione negli Usa e da condizioni di vendita non sufficientemente remunerative.
L’Ebit ha di conseguenza riportato una perdita per 0,7 milioni, rispetto all’utile operativo di 1,1 milioni del primo trimestre 2018.
Il periodo si è dunque chiuso con una perdita netta dei soci pari a un milione, in aumento rispetto a quella di 0,4 milioni dell’anno precedente.
Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto, post applicazione dell’IFRS 16, sale a 234,1 milioni rispetto ai 222,3 milioni di fine 2018.
Infine, il management si aspetta una ripresa dei margini nei prossimi mesi grazie al trend positivo evidenziato dalle vendite e da un atteso miglioramento della situazione attualmente penalizzante.
Fattori che dovrebbero contribuire a un progressivo miglioramento dell’indebitamento finanziario netto.