Prima Industrie ha chiuso il primo trimestre 2019 raggiungendo un fatturato di 98,4 milioni, in crescita del 3,0% rispetto ai 95,5 milioni del primo trimestre 2018 grazie al contributo di Prima Power (+4,5% a 90,4 milioni) parzialmente compensato dal calo di Prima Electro (-13,8% a 13,8 milioni).
Da un punto di vista geografico, i ricavi hanno registrato una crescita nell’area Emea (+7,2% a 62,6 milioni) e una flessione nell’APAC (-8,2% a 13,5 milioni), mentre sono risultate sostanzialmente stabili le Americhe (-0,4%) con un fatturato pari a 22,3 milioni.
L’acquisizione ordini del Gruppo (inclusiva dell’after-sale service) ha registrato un calo del 19,3% a 97,3 milioni (120,5 milioni al 31 marzo 2018), di cui circa il 50% attribuibile al segmento automotive.
Il portafoglio ordini consolidato (non inclusivo dell’after-sale service) al 31 marzo 2019 ammontava a 166,8 milioni (169,4 milioni al 31 dicembre 2018 e 192,5 milioni al 31 marzo 2018).
L’Ebitda è stato di 7,4 milioni (7,5% dei ricavi) in aumento del 16,7% rispetto ai 6,3 milioni del primo trimestre 2018 (6,6% del fatturato). Il dato include l’effetto positivo per 1,3 milioni derivante dall’applicazione dell’IFRS 16.
Più in dettaglio l’Ebitda di Prima Power è stato di 6,1 milioni (5,3 milioni nell’analogo periodo dell’anno precedente) mentre quello di Prima Electro si è attestato a 1,0 milioni (1,1 milioni nel primo trimestre 2018).
Al contrario l’Ebit è sceso dell’8,6% da 2,2 milioni a 2,0 milioni a causa della performance di Prima Electro che passa da un valore positivo di 0,3 milioni a una perdita operativa di 0,2 milioni.
Infine, il venir meno del risultato delle partecipazioni (pari a 7,2 milioni nel primo trimestre del 2018) solo parzialmente compensato dal miglioramento della gestione finanziaria (da -4,0 milioni a -1,2 milioni) ha determinato un abbassamento dell’utile netto da 3,7 milioni a 0,4 milioni.
Al 31 marzo 2019 l’equity era pari a 171,8 milioni (169,8 milioni al 31 dicembre 2018) mentre l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 37,0 milioni (43,5 milioni al 31 dicembre 2018).
Nei primi mesi dell’anno si sono intensificati i segnali di rallentamento del quadro macroeconomico che si erano manifestati già a partire da metà dello scorso esercizio, con conseguente flessione degli ordini, particolarmente significativa nel segmento Automotive (alle prese con un quadro complesso di evoluzione dei prodotti e dei modelli di business).
Alla luce della situazione sopra descritta, la Società non può al momento confermare i target di ulteriore crescita di fatturato e di redditività previsti per l’anno in corso nel piano triennale 2017-2019 e si attende per questo esercizio risultati in linea con quelli del 2018.
Un nuovo piano triennale 2020-2022 sarà sviluppato a partire dai risultati della prossima relazione finanziaria semestrale.