Tinexta ha chiuso il primo trimestre 2019 con ricavi per 59,7 milioni, in aumento su base annua del 15,8 per cento. L’incremento attribuibile alla crescita organica è pari al 10,2%, mentre la variazione di perimetro ha contribuito per il 5,5 per cento.
Nel dettaglio, i ricavi del segmento Digital Trust ammontano a 25,2 milioni, con un incremento rispetto al primo trimestre 2018 pari al 15,8% e composto da uno sviluppo organico pari al 9,5% e da una crescita per variazione di perimetro del 6,3 per cento.
Nel segmento del Credit Information & Management i ricavi sono pari a 19,4 milioni, con un incremento del 5,1% determinato da una riduzione della crescita organica pari al 3,1% e una variazione di perimetro positiva e pari all’8,2 per cento.
I ricavi del segmento Innovation & Marketing Services ammontano a 15,2 milioni (+32,9%).
L’Ebitda si è attestato a 14,4 milioni, con una crescita del 41,4% rispetto al primo trimestre 2018 riconducibile per il 28,6% alla variazione organica, per il 4,8% alla variazione di perimetro e per l’8,0% all’applicazione dell’IFRS 16. Al netto delle componenti non ricorrenti l’Ebitda cresce del 45,7 per cento.
L’Ebitda margin mostra un miglioramento dal 19,8% al 24,2 per cento, grazie al mix delle vendite, ad un attento controllo dei costi e, in misura residuale, all’effetto dell’adozione del principio IFRS16 introdotto a partire dal 2019. Al netto degli effetti dell’IFRS 16, il margine sarebbe stato pari al 22,8 per cento.
La voce Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti per complessivi 5,1 milioni (+32,8%) è relativa per 1,4 milioni ad ammortamenti di attività immateriali emerse in sede di allocazione dell’excess cost a seguito delle acquisizioni (principalmente Innolva, Visura, Co.Mark e Warrant Hub). Sull’incremento della voce incide l’adozione del principio IFRS 16, il quale ha comportato la rilevazione di ammortamenti sui diritti d’uso rilevati per 0,8 milioni (20,8%).
L’Ebit è aumentato del 46,5% a 9,3 milioni (+53,5% al netto delle componenti straordinarie), con un Ros in miglioramento di oltre 3 punti percentuali al 15,6 per cento.
L’utile netto del trimestre è pari a 6,0 milioni, in crescita del 51,9% rispetto al primo trimestre 2018 (+54,4% al netto dei non ricorrenti).
L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo è pari a 132,3 milioni, di cui 14,7 milioni dovuti all’adozione dell’IFRS 16, a fronte di 124,9 milioni a fine 2018. L’importo include 62,8 milioni di passività legate all’acquisto di quote di minoranza per opzioni Put, passività per corrispettivi potenziali connessi alle acquisizioni per 1,2 milioni e passività per dilazioni prezzo concesse dai venditori per 8,2 milioni.
Confermati i target 2019, che prevedono ricavi superiori a 250 milioni ed Ebitda compreso tra 68 e 70 milioni.